Continua la curiosità nei confronti dell’Union valdotaine progressiste. Al suo debutto in Consiglio regionale la tribuna degli spettatori è stata presa d’assalto da unionisti doc ma non solo. Ad aprire il dibattito questa mattina è stato il capogruppo dell’Uvp, Andrea Rosset. “E’ un momento importante che richiede di fare appello non solo ai sentimenti, ai rancori ma anche alla riflessione e al raziocinio.” Ha sottolineato Rosset
“Per certi versi la storia si ripete e vorrei tanto che vi fosse una memoria storica in questa assemblea, di quello che è successo e del perché alcune decisioni sono state prese anche oggi”. Rosset ha poi ricordato come “non siamo soli in questa scelta, come dimostrato dalla due grandi manifestazioni pubbliche svoltesi nei giorni scorsi. (Ndr Fénis prima e poi Hone). Riteniamo di essere rappresentativi di preoccupazioni e disagi per una linea politica unionista non più corrispondente a metodi, procedure democratiche e disagi per una linea politica unionista non più corrispondente a metodi, procedure democratiche e a valori ideali che avevano portato alla nostra adesione e ad una lunga militanza nell’Uv”. Infine il capogruppo dell’Uvp ha auspicato come possa "arrivare in futuro il giorno in cui la casa unionista possa tornare ad essere la casa di tutti i valdostani fedeli a certi ideali e saremo pronti per questo”.
A rispondere a Rosset è stato il capogruppo Uv, Diego Empereur, che rinnegando le affermazioni dell’ex collega di maggioranza ha sottolineato come “i sentimenti dell’Uv, i suoi ideali siano ancora quelli del 13 settembre del 1945”. Empereur ha poi parlato di coerenza. “Nel 2008 abbiamo sottoscritto un programma, degli impegni accettando le regole stabilite dal Movimento. L’azione degli eletti è stata il frutto dell’adesione e della condivisione tra i diversi consiglieri dell’Uv su tutti i dossier. Non ho ricordo di prigionieri e di ostaggi “.
Una scelta quella di Caveri, Viérin e Rosset, secondo il capogruppo Uv “che ha in sé una grande contraddizione.” Infine Empereur ha chiesto ai tre di “trarre le conseguenze della propria scelta, nel nome della coerenza che hanno evocato”, ventilando quindi l’ipotesi di dimissioni che in giornata potrebbero essere formalmente richieste.
A fare da ponte fra il nuovo gruppo politico e l’Union Valdotaine, nella disposizione in Consiglio Valle, è il consigliere Gabriele Maquignaz e proprio da quest’ultimo è arrivato l’intervento più duro e accesso nei confronti del Mouvement.
“Intervengo per fare chiarezza sulla mia posizione”. Maquignaz ha ripercorso alcune delle ultime tappe del movimento come l’uscita di Carlo Perrin dell’Uv. “In quel momento mi sono trovato in grande difficoltà ma dentro di me sentivo che era stato compiuto un atto ingiustificato e doloroso”. Le elezioni regionali del 2008 poi quando secondo il consigliere Uv si è trovato a dover giocare una “partita scorretta contro alcuni personaggi dell’Uv. Sono riuscito comunque ad entrare in Consiglio, perché la giustizia esiste e ha fatto il suo corso”.
Altri passaggi citati da Maquignaz sono stati la scelta del Presidente del consiglio, le mancate dimissioni della Zublena o ancora la mancata sostituzione dell’Assessore alla Cultura.
Maquignaz ha poi annunciato di non aderire all’Uvp, rassegnando comunque le proprie dimissioni dalla presidenza della quinta commissione. “L’Uv è oggi un colabrodo che fa acqua da tutte le parti, è la Desunion Valdotaine. Io rimango a lottare per sfatare il detto che l’Union è di qualcuno o meglio è qualcuno.”
Nel dibattito hanno poi preso la parola Raimondo Donzel del Pd che ha ironizzato sul fatto che si stesse consumando un ennesimo congresso dell’Uv. “Quando sento parlare di opposizione costruttiva – ha sottolineato il Segretario Pd – l’abbiamo proposto noi, ci fa piacere che intorno a questo concetto si riuniscono oggi più persone. “
Francesco Salzone di Stella Alpina ha invece accusato i tre di non avere ad oggi portato “programmi o contenuti, almeno in Aosta Viva c’era un progetto. “
Per Patrizia Morelli, Capogruppo di Alpe, “registriamo positivamente la presa di distanza da un sistema di potere e governo che critichiamo nella forma e nei contenuti, contro il quale siamo impegnati a contrastare le derive da tempo e, soprattutto in questi ultimi anni, in sinergia con il Pd”.
Durante il dibattito ha preso la parola anche Luciano Caveri che ha annunciato le sue dimissioni dalla Commissione paritetica e gli incarichi nel Comitato delle Regioni e nel Consiglio d’Europa. Infine a fine dibattito anche Hélène Impérial ha smentito le voci che la davano in partenza verso l’Uvp.