A parole le soluzioni alla nuova crisi politica in scena in piazza Deffeyes sono due: risolvere lo stallo oppure tornare a votare. Nei fatti è noto che la seconda, nessuno o quasi, è disposto ad attuarla.
Per questo qualcuno cerca di ricucire gli strappi, altri di accelerare la nascita di nuove maggioranze e altri ancora, in un esercizio di equilibrismo, di proporre formule, fino a qualche mese fa impensabili (leggasi Uv al governo con la Lega).
Diciotto sono sempre i consiglieri (e quindi i voti) necessari per governare. Ma purtroppo non altrettanti sono gli scranni del governo (le poltrone che contano).
Dopo il dietrofront di Uv e Uvp sulla mozione di sfiducia all’Assessore Aggravi, gli stessi gruppi avevano chiesto di interrompere i lavori del Consiglio per avviare una riflessione. La conferenza dei capigruppo ha però deciso di andare avanti con l’Assemblea: all’ordine del giorno rimangono poche iniziative del M5S e di Impegno Civico.
L’annuncio dei Leoni rampanti e dorati ha dato il via ad alcune dichiarazioni che forse aiutano a capire chi vuole cosa.
“E’ necessario aprire immediatamente un serio confronto tra chi ha voglia di apportare la propria esperienza e la propria serietà per dare risposte ai valdostani” si è unita alle voci di Uv e Uvp, la consigliera Emily Rini.
“Non è più il momento dei pastrocchi e delle improvvisazioni, ridiamo ordine ad un quadro politico disastroso. Altrimenti si vada ad elezioni” l’auspicio del capogruppo di Stella Alpina, Pierluigi Marquis.
Da Roberto Cognetta di Mouv’ arriva un invito alla sua maggioranza a fare autocritica. “Io invito il Governo, che continuo a sostenere, ad essere unito e compatto, cercando di capire chi c’è e chi non c’è. Chi non ci sta si accomodi su altri banchi.”
Invito (all’autocritica) raccolto da Albert Chatrian: “In questi tre mesi nessun atto amministrativo è stato fatto, nessuna legge, tantissimi dossier non sono neanche stati presi in carico. Bisogna trovare una soluzione per uscire da questo stallo e dare risposte ai valdostani”. Il capogruppo di Alpe poco dopo sulla mozione di sfiducia costruttiva dice: “Tempi e modi insieme ai movimenti, penso che si debba prendersi in carico un’importante responsabilità”.
Fra i più titubanti alla creazione di un governo in salsa autonomista c’è Claudio Restano.
“In questa fase ci si sta confrontando – spiega — per capire se ci sono dei percorsi costruttivi per il futuro della Valle d’Aosta per creare una maggioranza solida, aperta a tutti, perché noi di Pnv siamo aperti al confronto con tutti”.
A dirsi “aperta a qualsiasi soluzione” è la presidente della Regione Nicoletta Spelgatti “perché non mi interessa il passato, voglio solo capire se ci sono i presupposti per lavorare in favore della comunità. Questa è la base per ragionare. Io, ad altre logiche, sono contraria.”
0 risposte
La verità è che sono 35, ma tutti uguali tra loro.
Le melense dichiarazioni con cui si esibiscono potrebbero provenire da chiunque di loro o da qualunque gruppo o sottogruppo.
La notte nera in cui tutte le vacche sono nere.