Costi della politica, approvati i tagli alle indennità

Voti negativi di Pd e Alpe. Empereur, UV: "Anche i non abbienti devono poter fare politica". Giuseppe Cerise, Alpe: "Provvedimento offensivo per i cittadini valdostani". Donzel, Pd: "MI avvalgo della possibilità di autoridurmi lo stipendio".
Politica

Il consiglio regionale ha approvato, con 26 voti favorevoli e sette contrari, la riduzione del 10,34% delle indennità spettanti ai consiglieri regionali, una misura comprensiva dell’adeguamento previsto dalla manovra dell’agosto scorso per le indennità parlamentari.
La contrarietà di Alpe e Pd fa seguito alla bocciatura, ieri, delle due proposte di legge sul contenimento dei costi della politica presentate dal Pd, che puntavano alla limitazione del numero dei consiglieri e al tetto massimo di sei assessori.
La proposta di legge approvata è composta da cinque articoli: oltre alla diminuzione percentuale dell’indennità prevede lo scatto del rimborso forfetario delle spese di viaggio per il tragitto casa-palazzo regionale solo per distanze superiori a 20km (prima bastavano 5 km), e consente ai consiglieri di rinunciare spontaneamente alle indennità.
Il risparmio per il bilancio del Consiglio nel 2012 ammonterà a 300 mila euro e a 160 mila.

Il dibattito ha ben evidenziato la differenza di vedute tra maggioranza ed opposizione.

Il Capogruppo dell’Union Valdôtaine, Diego Empereur, relatore del provvedimento, ha definito "inaccettabile l’uso strumentale e demagogico dell’antipolitica’, cavalcata per compiacere in una rincorsa ai ‘tagli’ " senza fine. “La corresponsione di un’indennità risponde al principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione, e in un regime democratico il legislatore ha l’obbligo di porre in essere le condizioni indispensabili a garantire a tutti, anche ai non abbienti, l’accesso alle cariche pubbliche e il relativo esercizio delle funzioni”.

Raimondo Donzel, del Pd, annunciando che si sarebbe avvalso della facoltà di ridursi lo stipendio di propria iniziativa, ha dichiarato: “Le nostre proposte non sono disfattiste e non mettono in difficoltà il lavoro del Consiglio Valle: rappresentano un gesto di sobrietà e di immagine che in questo momento occorre dare”.

Secondo il consigliere dell’Alpe Giuseppe Cerise il provvedimento approvato “E’ proprio un bello sforzo, offensivo nei confronti della popolazione valdostana, in particolare le fasce più deboli. Si è persa l’occasione per lanciare un segnale forte e unitario su questo argomento”.
 

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