Crepe nel PdL: in otto firmano un appello contro l’entrata in maggioranza

Dario Barattin, Dario Frassy, Luca Mantione, Orlando Navarra, Carlo Orlandi, Eddy Ottoz, Pasquale Siciliano, Enrico Tibaldi dicono “basta ad una “farsa politica che sta logorando la credibilità e la dignità del PdL”.
Enrico Tibaldi, consigliere regionale PdL
Politica

Otto “dissidenti” della linea politica del Coordinatore del PdL Giorgio Bongiorno e degli alfieri Lattanzi, Zucchi e Benin, dicono “basta” ad una “farsa politica che sta logorando la credibilità e la dignità del PdL: il coordinatore regionale deve uscire dal suo silenzio, fare chiarezza ora – scrivono –  richiamando il gruppo consiliare regionale PdL al rispetto del mandato e del programma elettorale con cui è stato votato dagli elettori”. Il riferimento è noto: l’entrata in maggioranza del PdL. I firmatari di questa nota sono Dario Barattin, Dario Frassy, Luca Mantione, Orlando Navarra, Carlo Orlandi, Eddy Ottoz, Pasquale Siciliano, Enrico Tibaldi.

 

Per i “dissidenti” gli ultimi avvenimenti sono una testimonianza che rafforza la scelta di rimanere “duri e puri”. Scrivono ancora gli otto firmatari “Ora l’astensione di ieri – che in Senato equivale a voto contrario – del senatore unionista Fosson al decreto milleproroghe e le dichiarazioni dell’altro ieri dei vertici unionisti di infinite consultazioni –inconcludenti – negli organi di base e politici dell’Union Valdôtaine, sommate all’assenza di punti qualificanti su cui ipotizzare una modificazione del programma regionale di fine legislatura, il rifiuto della maggioranza regionalista a condividere le responsabilità di governo con esponenti del PdL in Giunta, sono tutti segnali inequivocabili di un’assenza di volontà in casa unionista di definire una seria verifica politica e programmatica. Ci domandiamo, tra l’altro, su quali presupposti programmatici l’Union Valdôtaine abbia avviato le consultazioni nelle sue sezioni; se sia credibile che un allargamento di maggioranza si riduca ad un referendum tra favorevoli e contrari ad un mero allargamento numerico della maggioranza a condizioni immutate o, ancor peggio, a un ininfluente appoggio esterno. Sul fronte delle forze regionaliste di maggioranza, invece, solo segnali di fumo, tattiche dilatorie e battute denigratorie in risposta al morbido e accondiscendente profilo tenuto da alcuni consiglieri PdL (Benin, Lattanzi e Zucchi) in Consiglio Valle”.

 

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