Crisi politica, il 6 giugno il Conseil Fédéral deciderà la soluzione

27 Maggio 2022

Dopo un mese e mezzo di consultazioni ufficiali e non, i vertici dell’Union Valdôtaine si apprestano a ritornare di fronte alla propria base per ottenere il via libera ad una soluzione che possa garantire la stabilità al Governo regionale.

Il Conseil Fédéral è stato, infatti, convocato per lunedì 6 giugno alle 20.30 a Fénis. Al Parlamentino unionista la Presidente Cristina Machet porterà con ogni probabilità le due soluzioni di partenza: l’accordo con la Lega Vallée d’Aoste e l’intesa con Pour l’Autonomie.

“Avevamo ricevuto il mandato dal Conseil di parlare con tutti e così abbiamo fatto – ricorda Cristina Machet – Le trattative sono proseguite e abbiamo raccolto degli elementi concreti per arrivare a delle proposte che saranno ora votate dal Conseil, a cui è demandato il compito di definire la linea del movimento”.

Prima del Conseil la presidente lunedì 30 maggio incontrerà i presidenti di sezione per iniziare a presentare gli scenari, di cui al momento non vuole svelare i contorni.

“Si lavora per risolvere quanto prima questa situazione – dice ancora Machet –  mi rendo conto che l’impressione della cittadinanza è di un lavoro che va avanti a singhiozzo, ma è proprio perché si cerca di costruire qualcosa di più durevole, in maniera seria e razionale, che le cose vanno fatte con calma.”

L’eventuale accordo a 22 con la Lega dovrebbe lasciare 6 poltrone agli autonomisti. Oltre a Lavevaz, Caveri, Sapinet e Bertschy, che verrebbero riconfermati sui propri scranni, magari con qualche limatura sulle deleghe, si parla dell’ingresso di Giulio Grosjacques e di Aurelio Marguerettaz, quest’ultimo nel ruolo di presidente del consiglio regionale. Sembra invece intenzionato a lasciare Roberto Barmasse. Le quattro poltrone su cui la Lega Vda ha messo gli occhi sono quella delle politiche sociali per Andrea Manfrin, del Turismo/Cultura per Nicoletta Spelgatti, delle Finanze per Stefano Aggravi e dell’Ambiente/Trasporti per Paolo Sammaritani. Nell’intesa con Pour l’Autonomie due poltrone potrebbero andare invece a Marco Carrel o Augusto Rollandin e a Claudio Restano.
Se questa soluzione vede la netta contrarietà del gruppo Uv, potrebbe invece piacere al capogruppo di Alliance Valdôtaine Albert Chatrian. Nel suo status di whatsapp Chatrian scrive: “Questa riunione del Consiglio Valle sarà l’ultima della maggioranza autonomista-progressista? Da parte di un autonomista convinto come sono ho parecchi dubbi. Siamo veramente sicuri che il bene della Valle d’Aosta sia di dare alla Lega di Salvini la gestione dei settori chiave dell’amministrazione regionale? Non sarebbe come rinunciare al ruolo guida da parte del mondo autonomista?”.

Dubbi che ricalcano in parte quelli manifestati in un lungo post su Facebook anche dall’Animateur de la Jeunesse Valdôtaine Frédéric Piccoli. “Un accordo di questo genere sarebbe compatibile con le scelte congressuali del Mouvement degli ultimi quattro anni, che ponevano due obiettivi essenziali: la riunificazione del mondo autonomista e la profonda diversità con la Lega e i sovranisti?”.

Il post ha raccolto tanti “mi piace” ed è stato condiviso anche dell’Assessore regionale Guichardaz. Proprio il suo gruppo oggi in una nota ribadisce, dopo la due giorni di Consiglio regionale, come “questa maggioranza si è dimostrata compatta, approvando alcuni provvedimenti importantissimi.”
Il gruppo consiliare Federalisti Progressisti – Partito Democratico esulta parlando di “un grande risultato, malgrado l’ambigua situazione e l’esile numero che sostiene l’attuale maggioranza, la quale continua a legiferare costantemente e proficuamente per la collettività valdostana.”

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