“Presa di posizione grave dei sindaci” sulla proposta di legge sulla grande distribuzione

"C'è da chiedersi se qualcuno di loro abbia rappresentato i cittadini o sia stato succube di altri interessi, come le entrate nelle casse comunali garantite da questi palazzi di cemento" commenta il vicecapogruppo della Lega e primo firmatario della proposta di legge Erik Lavy.
Moratoria lega contro grande distribuzione
Politica

“Votare contro una legge che blocca la costruzione di nuovi grandi esercizi commerciali è una scelta che condanna a morte i piccoli esercizi che non potranno mai competere con grandi gruppi, il cui solo e legittimo interesse è il profitto.” Non ha preso bene il parere negativo dei sindaci alla proposta di legge sulla grande distribuzione il vice Capogruppo della Lega Vallée d’Aoste e primo firmatario della legge Erik Lavy. 

In una nota Lavy parla di “presa di posizione grave. C’è da chiedersi se qualcuno di loro abbia rappresentato i cittadini o sia stato succube di altri interessi, come le entrate nelle casse comunali garantite da questi palazzi di cemento”.

“Abbiamo dei borghi quasi morti anche a causa dei grandi esercizi commerciali che si fanno concorrenza fra loro e i Sindaci cosa fanno?  – spiega il gruppo Lega  – Votano contro una legge, peraltro già in vigore in altre Regioni, nascondendosi dietro un potenziale vizio di legittimità, quasi che i Sindaci stessi fossero diventati improvvisamente adoratori del liberalismo selvaggio con la preparazione giuridica di magistrati di Cassazione e come se le strutture del Consiglio Regionale fossero invece incapaci di evidenziare la possibile illegittimità di una norma”.

Dai sindaci parere negativo alla proposta di legge contro la grande distribuzione

29 ottobre 2024

Dai sindaci arriva un “No” alla proposta di legge depositata dal gruppo Lega contro la grande distribuzione. Il parere negativo è stato accompagnato da alcune critiche all’iniziativa. “Rischiamo di fare più danni di quelli che andremmo a risolvere” dice il sindaco di Arnad Alexandre Bertholin. “Non è con due righe di proposta che si può risolvere la questione. Servono delle proposte di legge che vadano a legiferare in modo corretto, andiamo altrimenti contro il principio del libero mercato“.
Parole condivise dal sindaco di Saint-Christophe Paolo Cheney: “Per aiutare i piccoli esercizi bisogna intervenire dal punto di vista fiscale, e mi sembra che chi ha fatto questa proposta è al governo a Roma”. Chiede un sostegno anche il sindaco di Saint-Denis Guido Théodule: “altrimenti c’è un forte rischio di spopolamento dei comuni di medio-alta montagna”. La proposta di legge non tocca gli esercizi esistenti “che avrebbero quindi un vantaggio enorme e si troverebbero in una situazione di quasi monopolio” commenta il presidente del Celva Alex Micheletto.

Nel parere formulato l’Assemblea, condividendo le preoccupazioni che hanno portato alla presentazione della proposta di legge, evidenzia in particolare “perplessità in merito alla legittimità delle misure previste dalla proposta di legge, che, in via di salvaguardia, in attesa dell’approvazione definitiva della revisione di uno strumento pianificatorio quale il Piano Territoriale Paesistico, stabiliscono limiti all’iniziativa economica privata e, potenzialmente, ledono i principi di tutela della parità di trattamento e di libera concorrenza”.

Nella seduta di oggi, martedì 29 ottobre, è stato dato anche parere negativo alla proposta di legge di Rassemblement Valdôtaine istitutiva di un’area autonoma e separata di contrattazione per la polizia locale. 

“I comuni che hanno una dotazione di più vigili non sono tanti” ricorda il presidente del Celva. “Il timore è poi che si possano creare aree di contrattazione autonome per ogni funzione”.

 

2 risposte

  1. Se avessero letto la decisione del CPEL si è detto una cosa chiara: che sono d’accordo nel tutelare i piccoli commercianti contro lo strapotere della grande distribuzione ma la legge della Lega non funziona perchè prima di tutto si rischia di violare la legge del libero mercato: ergo questa legge verrebbe aggirata e annullata dalla grande distrubizione con un semplice ricorso al TAR. E altra cosa più grave, la legge impedisce l’insediarsi della grande distribuzione ma non fornisce i mezzi per il supporti dei piccoli commercianti nei paesi. Puoi impedire alla grande distribuzione di mettere in difficoltà i piccoli esercizi di paese, ma se poi non dai incentivi quali desfiscalizzazione, contributi, detassazione, ecc. questi piccoli esercizi commerciali saranno sempre in difficoltà: anche perché se la grande distribuzione non arriva ai cittadini valdostani, saranno i cittadini valdostani ad andare dalla grande distribuzione.

  2. Interesse dei cittadini è anche non dover andare fuori valle per comprare prodotti a prezzi accessibili

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