"L’invito, politicamente suicida, dei vertici regionali del Pdl ad un appoggio cieco e fideistico ai futuri, e non ancora noti, candidati alla coalizione autonomista è irrazionale, vergognoso ed inaccettabile". A sostenerlo è in una lettera Dario Frassy, ex consigliere regionale del Pdl.
"Le fusioni o le alleanze tra diverse componenti politiche – scrive Frassy – sono fondati sulla condivisione dei programmi e degli uomini componenti la squadra di governo. Mai è accaduto che un partito in assenza di questi presupposti rinunciasse alla sua identità, arrivando al punto di invitare il proprio elettorato a votare candidati altrui, di aree politiche nè attigue, nè affini, non ancora individuati e in totale assenza di ogni indicazione di linea politica o di programma".
La scelta di appoggiare la coalizione Uv è ancora più assurda, secondo l’ex consigliere regionale se "si guarda al quaadro attuale, con l’Uv reduce da una scissione e la Stella Alpina che dichiara l’indisponibilità a ricandidarsi".
Per Frassy "a oltre un anno e mezzo dall’appoggio ufficiale del Pdl alla maggioranza regionale autonomista non è alcuna evidenza del pesp e del ruolo politico del centrodestra nei modi di governare la Regione. Nessun cambiamento di rotta nella gestione regionecentrica che mortifica l’autonomia privata e l’autonomia dei comuni. Nessuna riduzione dell’invasiva presenza regionale nell’economia".
Qual è, si chiede Frassy, il motore che spinge allora il Pdl a sostenewre il vascello ormai prossimo al naufragio dell’Uv? "Se si tratta di poche poltrone di sottogoverno o dei pochi incarichi a beneficio di alcuni dirigenti pidiellini e loro intimi amici, sarebbe cosa semplice, e redditizia, da parte di costoro salpare per quei lidi e aderire direttamente a uno dei tre movimenti regionalisti".
Per Frassy è "giunta l’ora di iniziare un percorso di ricostruzione di una proposta politica credibile che ridia identità, speranza e dignità all’elettorato di centrodestra, tradito da una classe dirigente spregiudicata".