Dialogo, reciprocità, inclusione, interlocuzione, sostenibiltà. Gianni Nuti, alla sua “prima” da Sindaco in Consiglio comunale ad Aosta, snocciola gli indirizzi del suo governo senza fretta, attraverso le parole-guida già usate in campagna elettorale.
“Vogliamo una città ecosostenibile e attenta al consumo, che tenda allo zero per i prodotti inquinanti. Un punto fondamentale è il trasporto, per il quale è indispensabile costruire un Piano della mobilità sostenibile per avere una cornice solida per bilanciare il rapporto tra la viabilità su gomma e rotaia e quella pienamente ecosostenibile. Questo produrrà benefici anche per l’attrattività di Aosta, la sicurezza stradale, la salute pubblica e anche l’inclusione sociale”.
Un progetto cui appoggiare “un correlato Piano generale del traffico per decongestionare la città dai veicoli, promuovendo la dimensione commerciale e quella del terziario che devono armonizzarsi ai processi di pedonalizzazione e restituzione degli spazi che sono stati un po’ anonimizzati”.
Non solo viabilità, Nuti attraversa tutti i suoi “desiderata” – dagli interventi strutturali, ma anche quelli “tampone” per dare risposta immediata sull’Illuminazione pubblica, l’attivazione dell’Osservatorio sulla Qualità dell’Ambiente urbano che ampli quello sull’aria; la tensione verso “consumo di suolo zero” ed il ricollegamento con la zona sud della città – con un “mantra: “Anche nelle interlocuzioni possono esserci dei contrasti – ha spiegato – ma dobbiamo cercare di risolverli dimostrando compattezza fra chi governa perché il rischio, altrimenti, è molto alto”.
Discorso cui si lega quello della democrazia partecipata: “Abbiamo inserito una delega precisa – aggiunge il Sindaco -, crediamo che questa sia un’espressione della modernità che non deve scalzare la democrazia rappresentativa. Credo poi ci siano le condizioni in questo Consiglio per lasciare fuori l’aggressività e i personalismi per lasciare posto alla dialettica politica. L’uomo civile è quello che utilizza le parole e vorremmo che questo fosse condiviso da tutti”.
Aosta in Bicicletta, frazioni e urbanistica
Diversi i punti che Nuti sorvola nel suo excursus: da uno sviluppo economico che si fondi sulla sostenibilità e l’“umanizzazione”, fino al progetto Aosta in Bicicletta “per fare riconquistare al cittadini gli spazi che erano stati negati”, passando per un arredo urbano in linea per il Centro e le periferie arrivando alle frazioni che “lamentano un po’ di trascuratezza da parte dell’Amministrazione e nelle quali dobbiamo aumentare il presidio per le manutenzioni e dare maggiore sicurezza senza fare gli ispettore ma con la cura del vicinato, prestandosi attenzione reciproca senza immaginare interferenze”.
Per l’area legata all’Urbanistica Nuti spiega: “C’è da rivedere il Piano regolatore che risale a più di dieci anni fa, prevedendo il consumo zero di suolo. Questo non significa che non sia valorizzata edilizia, ma credo che la riqualificazione degli immobili sia la scelta da fare. Consumo zero significa poter anche abbattere gli immobili e ricostruire”. Con diverse zone da tenere sotto la lente: “L’area della Testa Fochi e delle Arcate del Plot, il Puchoz, il presidio ospedaliero, l’accesso ad ovest della città, l’area sportiva e l’Area megalitica”.
Lo sport
Riguardo lo sport, poi, tante risposte sono nel “Bando periferie” che però “non è sufficiente, serve un piano da scrivere con le associazioni dilettantistiche, per non rischiare la spersonalizzare delle loro attività”, mentre “le manifestazioni ad Aosta promosse negli anni hanno un grandissimo valore, ma bisogna fare lo sforzo di aiutare i promotori ad avere la sicurezza pluriennale con una forma di programmazione di medio temine”.
Il sociale
“Per la vita degli anziani privilegiamo l’aspetto domiciliare, Aosta lo fa da sempre, ma va potenziata coordinandosi ancora di più con il Terzo settore” spiega il Sindaco, che sposta poi l’attenzione su una questione del Capoluogo mai risolta.
“Il Brocherel è un annoso problema – dice Nuti -, ed è chiaro che dobbiamo sanare la situazione di una struttura parzialmente adeguata per un servizio di qualità, da costruire anche con l’Amministrazione regione e l’Usl, dato che può essere di loro interesse”.
Istruzione e cultura
“La nostra attenzione si concentra su due fronti – aggiunge Nuti -: l’edilizia, che deve essere accogliente. I piani di riqualificazione della strutture sono avviati, altre hanno delle criticità che vanno affrontate, e servono condizioni didattiche differenti. L’Ente ha l’obbligo dell’Ente di promuovere la cultura della cittadinanza attiva, del mutuo aiuto, del bene comune, che devono diventare forme di collaborazione sistematiche e proficue per fare amare le Istituzioni, una sfida grandissima”.
Altro nodo il Giacosa che “ha una valore culturale, dobbiamo restituirlo agli operatori del territorio perché diventi un luogo in cui 200 giorni l’anno ci siano attività didattiche e performative, e non in modo sporadico. Ragioniamo in ottica post Covid, perché è difficile che ora qualcuno risponda alla gara che scade a fine novembre”.
Un lungo discorso che questo pomeriggio, alla ripresa dei lavori, farà i conti con la minoranza, che terminata la pausa pranza proverà ad affondare nei temi che il governo ha messo sul tavolo”.