"Se lo si chiedesse in ogni bar di Courmayeur, se ne sentirebbe una diversa". Il sindaco Fabrizia Derriard quasi ci scherza su e non scioglie nessun riserbo sui rumor che la vedrebbero candidata alle prossime elezioni dell’11 novembre, assieme a buona parte della sua squadra di consiglieri e assessori, anche senza il benestare dei partiti di maggioranza regionale.
Se da giorni, anche a mezzo stampa, vari e autorevoli esponenti di Union Valdôtaine, Stella Alpina e PdL discutono sulla necessità di non riconfermare, la sua candidatura, Derriard apparentemente non fa una piega: "Non ho intenzione di dire nulla che contribuisca ad alimentare questa discussione", afferma. "I cittadini – aggiunge poi – hanno altro a cui pensare oltre ai futuri candidati e noi adesso stiamo ancora lavorando per il paese".
Nessuna fretta di scoprire le carte, del resto, come ricorda la stessa Derriard, "manca poco tempo per presentare le liste: il 2 ottobre gli elettori vedranno chi si candiderà a fare il sindaco". Nessun commento, dunque, neanche sul fuoco amico dei notabili regionali, finora motivato dall’esigenza di allargare la maggioranza comunale anche a Stella Alpina, per ora all’opposizione.
Il "no" a correre di nuovo con lo stesso sindaco verrebbe, infatti, dal desiderio di dare un segnale di discontinuità e da quello, tutto politico, di ricalcare la maggioranza in Consiglio regionale. Il coordinatore del Pdl Alberto Zucchi, inoltre, si è spinto a dire che "dal territorio registriamo, così come altri alleati, delle grosse difficoltà e delle riserve a riproporre l’attuale primo cittadino”.
Non è ancora noto chi dovrebbe essere il candidato scelto dai partiti, ma dalla fibrillazione in area PdL è lecito supporre che possa trattarsi di Carlo Canepa, ex vicesindaco in forza allo stesso partito, eletto nel 2007 assieme alla Derriard e dimessosi per "motivi professionali" nel giugno del 2010.
Sull’altro fronte, invece, l’attuale consigliere di minoranza Albert Tamietto prepara "Progetto Courmayeur". "Si tratta – spiega Tamietto – di una lista civica che si riconosce in una carta di valori comuni e dove saranno candidate anche persone che provengono da partiti diversi, ma che hanno maturato un concetto fondamentale, comune ai nostri nonni: la politica si fa ad Aosta, il resto è fuori da certe logiche e a Courmayeur si guarderà solo alle esigenze del paese".