Elezioni politiche, Vda Unie-Mouv chiede ora la verifica di maggioranza

Definendo "discutibili" le modalità con cui si è giunti all'esclusione di Caveri, l'Assemblea del movimento ieri sera ha deciso comunque di "mantenere la presenza nella coalizione per senso di responsabilità".
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Politica

Se il Presidente della Regione Erik Lavevaz sperava di lasciare passare le elezioni politiche, per ricomporre in autunno i delicati equilibri della sua risicata maggioranza, ha sbagliato i conti.
Ancora prima di conoscere i risultati del voto del 25 settembre, arriva da parte di Vda Unie-Mouv, forza politica che in Consiglio regionale esprime l’Assessore regionale all’Istruzione Luciano Caveri e Corrado Jordan, la richiesta di una verifica di maggioranza. 

La scelta di non “spaccare” l’asse con il partito democratico, ha accesso vecchi e nuovi malumori nelle fila dei 18. Le lunghe settimane di trattative sono iniziate con la difficile decisione in casa Uv di lasciare in panchina Aurelio Marguerettaz, con la scusa che era meglio non candidare un consigliere regionale. La realtà è che la candidatura del capogruppo unionista non avrebbe trovato il favore degli alleati, in primis del Pd. Trovate le convergenze sul presidente del Celva Franco Manes, è scoppiata la patata bollente del candidato al Senato. La volontà era di andare verso un candidato espressione dell’area autonomista. Da qui la proposta arrivata dall’area dei progressisti di schierare Roberto Louvin. A terremotare l’accordo già fatto, il ritorno dalle vacanze dell’Assessore Luciano Caveri, che ha rilanciato la sua candidatura, messa in campo settimane prima. Il resto è storia degli ultimi giorni: il passo indietro di Louvin, la disperata ricerca di un nome condiviso, lo strappo con Evolvendo e poi infine l’intesa sul nome di Patrik Vesan, arrivata però con il pesante “no” del gruppo consiliare dell’Uv

A restare per ora sulla barca è Vda Unie- Mouv, pur non nascondendo il “proprio dispiacere per il comportamento dei partiti della maggioranza regionale, che non hanno voluto tenere sufficientemente conto della qualità della possibile candidatura di Luciano Caveri, come espressione della coalizione per le imminenti elezioni politiche, in considerazione della sua lunga e proficua esperienza a Roma”.

Definendo “discutibili” le modalità con cui si è giunti all’esclusione di Caveri, l’Assemblea ieri sera ha deciso comunque di “mantenere la presenza nella coalizione per senso di responsabilità e dunque il Movimento sarà presente nel simbolo che verrà presentato per la competizione elettorale sia per la Camera che per il Senato”.

Ai propri eletti, però, l’Assemblea ha dato mandato di farsi “portavoce, nei modi e nei tempi dovuti, della richiesta di una verifica interna alla maggioranza regionale per capire, alla luce dei recenti avvenimenti, quali saranno le strategie future. ” La volontà è anche di “comprendere cosa si intenda fare attorno al tema della riunificazione, ormai da troppo tempo dibattuto senza esiti concreti”.

Con queste premesse, neppure il noto funambolo Philippe Petit riuscirebbe il 26 settembre ad attraversare il sottile filo che lega il risultato delle elezioni politiche al voto anticipato in Regione.

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