"La Regione favorisce pratiche dannose per l'ambiente senza disporre di dati che consentano una valutazione reale sulle ricadute turistiche complessive, con il risultato di rendere la nostra Valle meno attrattiva, economicamente più fragile e terreno di conquista per gli interessi di pochi." A dirlo è Legambiente in relazione all'approvazione della nuova regolamentazione sull'eliski in Valle d'Aosta.
L'Associazione aveva portata alla competente commissione la richiesta di "un più credibile regime sanzionatorio da applicare in caso di irregolarità nello svolgimento delle attività da parte delle società concessionarie e, soprattutto, sollecitava a sospendere per due anni l’apertura dei nuovi comprensori eliski sovracomunali".
Secondo Legambiente questa scelta, infatti, è "davvero azzardata, poiché allo stato attuale mancano dati sulle ricadute positive dell’eliski nei territori in cui viene praticato, e anzi, sembra che questa attività allontani i ben più numerosi amanti del turismo invernale dolce: scialpinisti e ciaspolatori, o semplici amanti della montagna invernale, tendono infatti a non frequentare località dove il disturbo arrecato dagli elicotteri dura buona parte della giornata".
La richiesta dell'Associazione era quindi, di "utilizzare i prossimi due anni per porre in atto alcune sperimentazioni, come la creazione di zone dedicate in modo esclusivo a scialpinismo e passeggiate sulle ciaspole nei Comuni sede di comprensori eliski; e soprattutto la chiusura anticipata al 15 marzo della stagione dell’eliski, in modo da riservare la primavera allo scialpinismo, favorire il tessuto turistico-ricettivo dei territori e portare così ad un ampliamento della stagione invernale. Questi 2 anni sarebbero fondamentali per avviare una seria campagna di raccolta di dati statistici, allo scopo di valutare l’impatto ambientale dell’eliski e la sua ricaduta economica sui territori, da porre a confronto con quella delle altre attività invernali".
Con la nuova regolamentazione invece la Regione ha scelto il peggio, dice Alessandra Piccioni, presidente di Legambiente Valle d'Aosta "Invece di abbreviare la stagione, la allunga di 20 giorni; anziché limitare la fascia oraria di attività concessa all'eliski, la aumenta da 6 a 9 ore al giorno; non riserva aree libere per le altre attività invernali ma demanda la scelta ai Comuni. Ma soprattutto apre la possibilità di creare da subito comprensori sovracomunali, ossia ampie zone in cui l’eliski sarà praticato con meno vincoli.” Il primo caso sarà quello fra i comuni di Arvier e Valgrisenche.