Ennesimo rinvio per l’inchiesta bestiame: a luglio l’udienza preliminare

Questa mattina il gup del tribunale di Aosta Giuseppe Colazingari ha concesso altri 120 giorni ai quattro periti incaricati di tradurre e trascrivere le intercettazioni telefoniche dal patois all'italiano.
Fontina (foto Donato Arcaro, www.naturaosta.it)
Politica

Ennesimo e utlimo rinvio per il processo sul bestiame contaminato e sulle fontine adulterate. Questa mattina il gup del tribunale di Aosta Giuseppe Colazingari ha concesso altri 120 giorni ai quattro periti incaricati di tradurre e trascrivere le intercettazioni telefoniche dal patois all’italiano. L’esame dei documenti prodotti si svolgerà quindi il prossimo 9 luglio (le difese potranno presentare eventuali istanze di rito alternativo), mentre la discussione avrà luogo il 10, 11 e 12 luglio e potrà proseguire eventualmente anche il giorno 16 dello stesso mese.I periti che stanno svolgendo il lavoro sono Francesca Lucianaz e Sylvie Voyat, affiancate durante l’iter da Jeannette Bondaz e a Josianne Bovard.

Le accuse nei confronti degli imputati – allevatori, veterinari e produttori di formaggi operanti in Valle d’Aosta – vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni della Regione, al maltrattamento e uccisione di animali, all’abusivo esercizio di professione alla frode in commercio. Nel processo si sono costituite a parte civile la Regione Valle d’Aosta, l’Anaborava (Associazione nazionale dei bovini di razza valdostana) e l’Azienda Usl Valle d’Aosta. 

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