Il pressing elettorale della Lega, che porta in Valle gli esponenti del Governo nazionale per sostenere il candidato Paolo Sammaritani, questa mattina ha visto l’intervento ad Aosta di Giancarlo Giorgetti, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio.
Definito anche “il cardinale Richelieu”, il numero due del partito di Matteo Salvini, ha dedicato buona parte del suo intervento all’Unione europea, dalla fondazione ai giorni nostri, indugiando molto sulle sue inefficienze. “Lo scenario economico attuale è profondamente cambiato, l’Unione europea stessa si è allargata, ma rimangono le regole degli anni ’90 che impediscono all’Europa di prendere decisioni salienti e significative per il futuro dei paesi che ne fanno parte”.
Giorgetti ha parlato ai vertici del partito regionale e ai militanti della Lega che si sono radunati per l’occasione alla sala della Bcc di Aosta. E ha difeso le scelte del partito da quelli che sono stati definiti gli attacchi dell’opposizione, ma anche dei “poteri forti” e delle élite riproponendo la retorica leghista che vuole il popolo contro e sganciato dal sistema di potere. “I vecchi paradigmi stanno saltano in aria, in passato questi momenti di rottura avvenivano con le guerre e le rivoluzioni, ora questo tipo di pulsione passa per la via democratica”. E ancora: “Con la crisi clamorosa dell’Ue i popoli con queste elezioni dovranno decidere da che parte andare”.
Ribadisce quindi la posizione sovranista della Lega – “non siamo brutti e cattivi come ci descrivono” – che propone di “tornare allo spirito che animava la Comunità europea scegliendo le cose che ha senso mettere in comune”.