Extraprofitti Cva, la Consulta respinge il ricorso della Regione
“Le disposizioni impugnate, infatti, non coinvolgono l’ordinamento finanziario riconosciuto alla Regione, ma introducono una nuova e distinta tipologia di entrata, per cui l’evocazione del metodo pattizio non è pertinente”. Così la Consulta nel bocciare il ricorso promosso dalla Regione sulla tassa sugli extraprofitti, di chi vende e produce elettricità o prodotti energetici, introdotta dallo Stato con la Finanziaria del 2022.
La Regione aveva rivendicato il gettito del “contributo di solidarietà temporaneo” in base all’assunto che alla Regione spetterebbe il gettito di tutte “le imposte erariali sul reddito delle persone giuridiche (nonché le relative addizionali e imposte sostitutive)” percepite nel territorio regionale. Argomentazione che però la Consulta, nel dichiarare inammissibili e infondate le questioni di legittimità costituzionale poste, non ha condiviso.
Richiamando la legge 690 del 1981 di revisione dell’ordinamento finanziario della Valle d’Aosta, la Corte costituzionale ricorda come viene assegnato alla Regione “solo il gettito dell’imposta sul reddito delle società. Tale disposizione utilizza il singolare e nessun elemento testuale, analogico o sistematico, consente di estendere il chiaro riferimento alla sola IRES nel senso di includervi altre o addirittura tutte le ulteriori imposte erariali sul reddito delle persone giuridiche che fossero istituite dallo Stato, nemmeno qualora queste lo fossero in forma di addizionale alla stessa IRES”. La Consulta evidenzia, quindi, come il “contributo di solidarietà previsto dalle disposizioni impugnate, a prescindere dal suo carattere tributario o meno, non si identifica con l’IRES” in quanto “è circoscritto soltanto ad alcuni soggetti, operanti nel settore dell’energia” .
Extraprofitti Cva, la Regione ricorre alla Corte Costituzionale
20 febbraio 2023
Sulla tassa sugli extraprofitti di chi vende e produce elettricità o prodotti energetici la Regione Valle d’Aosta ricorre alla Corte Costituzionale. La decisione è stata presa oggi dalla Giunta regionale.
“Mentre nello scorso provvedimento era esplicitamente citata una norma di salvaguardia che trasferiva queste somme alle regioni – spiega l’Assessore alle partecipate Luciano Caveri – nella legge di bilancio non c’è traccia di questa clausola e questo ci preoccupa. Per questo cautelativamente si è scelta questa strada”.
La tassa sugli extraprofitti introdotta dal Governo Draghi con il Decreto Aiuti bis è diventata, con l’ultima manovra di bilancio, un contributo di solidarietà straordinario per l’anno 2023, pari al 50% del maggior reddito Ires conseguito nel 2022 eccedente di almeno il 10% la media dei quattro anni precedenti.
A essere contestato dalla Regione è l’articolo 1 comma 115, 116, 117, 118 e 119 dell’ultima legge di bilancio del Governo Meloni.