Una chiusura all’insegna della musica, quella dell’Associazione Arte In Testa e della festa per la lista Fare per Fermare il Declino nella quale, ospite del Café Librairie Culture Alpine et Francophonia di Piazza Roncas, il comizio politico lascia il passo in favore di un’atmosfera più conviviale, al termine di una campagna fitta di impegni.
Campagna che ha lasciato il segno, in positivo, per Enrico Martial, candidato di ‘Fare” per il Senato della Repubblica: “In questa campagna siamo maturati soprattutto sui contenuti rispetto ai punti programmatici che hanno contraddistinto l’impegno di ‘Fare’”.
I segnali di maturazione, per una lista al suo primo appuntamento elettorale in Valle d’Aosta come a livello nazionale, sono stati diversi: “In Valle – spiega Martial – abbiamo trovato tante risposte decise e fondate, spinte da necessità tangibili. Risposte di testa e non di pancia perché la Valle è una comunità che pensa molto a se stessa, dimostrando uno scenario di partecipazione molto interessato ai contenuti”.
Contenuti che sono fondamentali nelle intenzioni del partito di Giannino: “La nostra rivoluzione è quella di avere finalmente una società aperta – prosegue Martial – e non chiusa. Qui in Valle invece è tutto chiuso perché le famiglie non crescono e la politica non aiuta lo sviluppo”.
Politica bloccata, secondo il candidato al Senato di ‘Fare’ da una gestione ‘aziendalistica’ degli Enti pubblici regionali, e attenta solo alle entrate e alle uscite economiche e molto meno scrupoloso riguardo i servizi erogati ai cittadini.
Campagna elettorale lunga, per una lista esordiente assoluta, che promette competenza e battaglia su tutta la linea: “La nostra funzione è quella di riempire un vuoto in Italia, uno Stato che ha ancora una struttura ottocentesca ed umbertina. La nostra volontà è quella di valorizzare competenze e talenti, e di commisurare i costi della politica italiana a quelli della politica europea, con la certezza che il contenuto prevalga sempre sulle contingenze”.