Lo Statuto speciale valdostano compie 70 anni, ed il giorno dell'anniversario – la festa della Valle d'Aosta celebratasi quest'anno nell'inedita location dell'ex Cotonificio Brambilla di Verrès – è l'occasione per tirare le fila dello stato in cui versa la nostra autonomia, che di anni ne compie invece 72.
Autonomia che torna nelle parole, non certo morbide, del Presidente della Regione Laurent Viérin, che individua subito il problema. Ed il problema è finanziario: “Non possiamo parlare di autonomia se non c'è autonomia finanziaria, non possiamo subire dal livello centrale quella che non è una garanzia per la nostra comunità”.
Rivendicazioni che non si fermano qui: “La battaglia che in questo settantesimo anniversario vogliamo rilanciare – ha proseguito Viérin – è quella per dire che lo Statuto di Autonomia non è stato applicato in tutte le sue parti. Pensiamo alla zona franca, ad esempio: prevista dallo Statuto e ad oggi mai applicata”.
Rapporti con lo Stato sui quali si sofferma anche Franco Manes, Presidente Celva e Sindaco di Doues, nel suo intervento: “Bisogna più che mai trovare il 'punto di caduta' con lo Stato – ha spiegato – definendo, in un quadro di leale collaborazione e di sussidiarietà verticale e certo non di sudditanza, le norme di attuazione, richiamando al tempo stesso tutte le opportunità inespresse dal nostro particolare ordinamento”.
Anche qui lo snodo è, fondamentalmente, legato alle risorse : “Sotto il profilo economico-finanziario dobbiamo recuperare il senso di un’Autonomia sempre più minacciata dalla carenza di fondi – ha proseguito Manes –, abbiamo bisogno di regole chiare che ci permettano di operare correttamente, di un nuovo sistema gestionale delle risorse che limiti i contrasti istituzionali che sempre più si stanno creando tra Organi dello Stato e l'operato di Amministratori e Sindaci”.
Durante la cerimonia, come consuetudine, sono state consegnate le onorificenze di “Chevalier de l'Autonomie” all'imprenditore Alessio Barmaverain, al viticoltore Dino Arensod, alla famiglia Grivel e allo scrittore – scomparso l'11 febbraio scorso – Raymond Vautherin. Nuovi “Ami de la Vallée d'Aoste”, come noto, sono stati invece l'ex Ministro Renato Balduzzi, il cantante Enzo Ghinazzi meglio noto come Pupo, l'artista Ugo Nespolo, l'attore Marco Giallini e lo scrittore Paolo Cognetti, vincitore dello Strega 2017.
Assenti gli ultimi due, Cognetti ha lasciato però un pensiero scritto: “Da amico vorrei dire nel tono più gentile: proteggiamo queste nostre bellissime montagne. Sono uniche al mondo e sono il patrimonio che lasceremo ai figli, perché continuino a trovare quassù la bellezza e la libertà”.
0 risposte
Pupo… il ludopatici.!!
???? pensano di risolvere così la crisi del Casinò