“Capisco la futura campagna elettorale ma è giusto conoscere! Sennò si rischia, in Valle, di avere una visione distorta della realtà politica e parlamentare”. E’ la premessa del Deputato della Valle d’Aosta, Franco Manes, in un post del pomeriggio di oggi, sabato 9 agosto, sul suo profilo Facebook.
Se, “rispetto a certe situazioni locali, a Roma è opportuno sviluppare sempre rapporti corretti, basati su professionalità e stima, ed è quello che personalmente sto cercando di fare con oggettivamente un riscontro positivo con tutti, e ripeto tutti, i partiti nazionali”, sarebbe “interessante che questo succedesse anche nelle segreterie regionali dei partiti nazionali a livello locale”.
Il riferimento è, tra l’altro, alla proposta di legge dei parlamentari Urzì, Amich e Zurzolo, di Fratelli d’Italia, di delega al Governo per l’istituzione e la disciplina di una zona franca produttiva nella regione Valle d’Aosta, presentata il 15 maggio di quest’anno. Il deputato Manes ricorda che “il 16 luglio 2024 è stata presentata alla Camera” la proposta di legge del Consiglio regionale sull’istituzione di zone produttive speciali e zone franche montane in Valle, cioè “sostanzialmente un anno prima della proposta del collega di FdI”.
Il parlamentare valdostano ricorda poi che il testo licenziato dal Consiglio Valle è anche stato assegnato alla Commissione finanze il 10 settembre 2024 e che in quella sede non è “ancora iniziato l’esame”, ma “si tratta di tempi ordinari per la calendarizzazione di una proposta di legge”. Analogamente, “il provvedimento è stato incardinato anche al Senato AS 1195 e assegnato alla Commissione finanze e l’esame non è ancora iniziato”.
Allo stesso modo, Manes rammenta di aver presentato, il 24 maggio 2023, “la proposta di legge AC 1175 sul seggio europeo per la Valle d’Aosta a cui il collega Urzì si è ispirato circa due anni dopo”, con un’iniziativa anch’essa arrivata nel maggio 2025.
Il parlamentare ritiene “opportuno fare queste specificazioni”, perché “capisco che a qualcuno dia fastidio ‘politicamente’ che il deputato valdostano a Roma abbia in questo momento rapporti politici corretti e rispettosi con tutti, ma è anche vero che quando inizierà la campagna elettorale, quella vera, vedremo effettivamente chi e come si è effettivamente adoperato per gli interessi della Valle, votando a favore o contro iniziative specifiche per il nostro territorio presentate in questi quasi tre anni”.
Manes spera “comunque che alla fine le proposte legislative possano trovare nei prossimi anni la conclusione parlamentare”, ma ricordando che “l’intestazione delle stesse seguirà nell’eventuale testo unificato la cronologia di presentazione”, quindi – nei due casi specifici – “Manes e Consiglio regionale della Valle d’Aosta”. Questo “nulla toglie alle iniziative lodevoli di qualsiasi gruppo politico parlamentare, quando queste sono fatte nell’interesse della nostra valle, ma ogni tanto un po’ di chiarezza senza polemica ci vuole”.
Zona franca in Valle, Aggravi: “lo Stato non può essere usato come feticcio”
9 agosto 2025 – Ore 16.08

“La verità è che lo Stato non può essere usato come feticcio da chi vuole solo dimostrare di ‘rappresentarlo meglio’ in Valle”. Lo scrive il consigliere regionale Stefano Aggravi, sul suo blog, in un intervento a proposito del “rilancio”, da parte di Fratelli d’Italia, della proposta di legge, firmata dai deputati Urzì, Amich e Zurzolo, per la delega al Governo per l’istituzione e la disciplina di una zona franca produttiva in Valle d’Aosta.
Il capogruppo di RV sottolinea che la notizia è “in realtà ‘vecchia’, visto che il testo giace in Parlamento fin da maggio” e che, “nella sua sostanza, non introduce elementi realmente innovativi rispetto a quanto già previsto dal nostro Statuto speciale, all’articolo 14: ‘il territorio della Valle d’Aosta è posto fuori della linea doganale e costituisce zona franca…’”.
Al riguardo, Aggravi ricorda la proposta di legge a trazione Rassemblement Valdôtain, “approvata dal Consiglio Valle e oggi incardinata sia alla Camera che al Senato”. Un’iniziativa che “definisce un impianto operativo articolato in zone produttive speciali (ZPS) e zone franche montane (ZFM), con agevolazioni fiscali e contributive calibrate, incentivi per il ripopolamento delle aree di montagna, aliquote IVA agevolate e una copertura finanziaria certa”.
L’esponente di Rassemblement osserva quindi che la formulazione dell’iniziativa a firma Fratelli d’Italia “non tiene conto del fatto che, grazie alla norma di attuazione 184, già oggi la Regione può intervenire in riduzione del carico fiscale sui cittadini, senza bisogno di attendere una nuova legge nazionale”, né “affronta il nodo centrale: la necessità di un’intesa Stato-Regione per rimodulare in modo stabile e strutturale il contributo valdostano al risanamento della finanza pubblica, nonché definire gli ‘spazi’ entro cui poter definire forme di agevolazione fiscale (in termini di IRES e IVA prima di tutto)”.
Aggravi si chiede così “che senso ha sventolare una proposta di legge che, di fatto, ripete quanto già scritto nello Statuto speciale? La sfida non è riaprire un dibattito di principio, ma attuare ciò che è già previsto”. In sostanza, per RV, “non servono passerelle: serve un’azione forte e decisa del Governo regionale, affiancata da una reale disponibilità del Governo nazionale a trattare nel merito, per far sì che la ‘zona franca’ non resti un simulacro elettorale, ma diventi finalmente uno strumento moderno di competitività per imprese e cittadini valdostani”.
Va in commissione Finanze alla Camera la proposta di legge di FdI sulla zona franca in Valle
9 agosto 2025 – ore 12.23

Dopo la presentazione lo scorso 15 maggio, è stata assegnata questa settimana, per la precisione mercoledì 6 agosto, alla Commissione finanze della Camera dei deputati la proposta di legge mirata ad assegnare una delega al Governo per l’istituzione e la disciplina di una zona franca produttiva nella regione Valle d’Aosta. Il primo firmatario è il parlamentare Alessandro Urzì, di Fratelli d’Italia, con i deputati piemontesi Enzo Amich e Immacolata Zurzolo.
Alberto Zucchi, coordinatore del partito in Valle d’Aosta, ritorna ora sull’iniziativa sottolineando che “il bilancio regionale sarà in grado di sopportare tutte le minori entrate che in virtù delle particolari condizioni fiscali accordate dallo Stato vengono oggi pressoché integralmente trattenute in regione. Quindi sarà possibile concordare un carico zero per la finanza dello Stato o una diversa modulazione stabilita comunque d’intesa fra i due livelli, nazionale e locale”.
“Ora questa partita andrà giocata con un ruolo attivo dalla Regione – continua Zucchi – chiamata a farsi carico delle minori entrate fiscali che sarà possibile coprire con gli ampi avanzi di bilancio di amministrazione, ossia risorse regionali non investite e rimaste senza destinazione nelle casse e di cui ora potranno beneficiare cittadini e sistema delle imprese regionale, innescando un benefico ritorno di nuove entrate sia per la regione che, per la minima parte prevista, per lo Stato”.
L’obiettivo dell’iniziativa, come si legge nella relazione al provvedimento, è l’“attuazione a disposizioni dello Statuto speciale per la Valle d’Aosta che finora non sono state pienamente applicate o hanno avuto applicazione soltanto per un limitato periodo di tempo”. Parliamo dell’articolo dello Statuto per cui “il territorio della Valle d’Aosta è posto fuori dalla linea doganale e costituisce zona franca” e “le modalità d’attuazione della zona franca saranno concordate con la Regione e stabilite con legge dello Stato”.
Proposta di legge sulla zona franca, Rv: “In Parlamento esiste già quella del Consiglio Valle”
20 maggio 2025 – Ore 11.43
Una proposta sulla zona franca in Parlamento c’è già – sia alla Camera sia al Senato – ed è stata presentata dal Consiglio regionale valdostano. A ricordarlo è Rassemblement Valdôtain, evidenziando come le iniziative furono sostenute da una larga maggioranza consiliare – compresi i rappresentanti valdostani di Lega e Forza Italia – e presentate ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione.
“Si tratta di proposte che nascono da un ampio lavoro di confronto politico-istituzionale e che si collocano pienamente nel solco dell’Autonomia speciale e delle prerogative dello Statuto valdostano nonché della Costituzione italiana. – evidenzia Rassemblement – Non possiamo che guardare con favore a ogni iniziativa volta a mantenere alta l’attenzione politica su un tema tanto strategico quanto trascurato per troppi anni. Anche le voci critiche, come quelle provenienti dagli amici del Pays d’Aoste Souverain o da alcuni suoi ex membri, rappresentano per noi un contributo utile a un dibattito che auspichiamo sempre aperto e costruttivo”.
Rasemblement si dice, quindi, interessato “ad approfondire il contenuto della proposta di FdI, in particolare per comprendere se essa confermi davvero il principio dell’intesa tra Stato e Regione Autonoma non solo in via formale, ma anche sul piano sostanziale. Un aspetto centrale sarà valutare come venga trattato l’onere finanziario: nella proposta regionale, infatti, eventuali misure di fiscalità agevolata trovano copertura in una quota delle somme che la Regione versa annualmente allo Stato. Si tratta di un’impostazione che pone i due livelli istituzionali su un piano di parità, superando ogni logica di subordinazione o di nostalgico centralismo”.
Nel frattempo Rv annuncia di voler proseguire nel sostegno alla proposta del Consiglio Valle già incardinata in Parlamento, “e vigileremo affinché ogni ulteriore iniziativa contribuisca davvero all’obiettivo comune: dare finalmente piena e moderna attuazione alla Zona Franca, prerogativa statutaria dell’Autonomia valdostana e leva fondamentale per il rilancio economico e fiscale del nostro territorio”.
Fratelli d’Italia deposita alla Camera una proposta di legge sulla zona franca
19 maggio 2025
“Il tempo è maturo per avviare con il contributo di tutte le espressioni regionali interessate e delle articolazioni nazionali delle istituzioni un confronto su quale applicazione possa finalmente trovare quella che è una delle previsioni statutarie dell’Autonomia sinora rimasta inapplicata”. A dirlo è l’onorevole Alessandro Urzì nell’annunciare il deposito alla Camera di una proposta di legge sulla zona franca per la Valle d’Aosta, d’intesa con il coordinatore regionale del partito in Valle D’Aosta Alberto Zucchi.
“Lo Statuto del 1948 – ricordano Urzí, capogruppo in Commissione Affari Costituzionali della camera e Zucchi – dispone che il territorio della Valle d’Aosta sia posto fuori della linea doganale e costituisca zona franca. Ma manca la legge applicativa. E’ indubbio che il contesto storico-politico di riferimento è cambiato così come è mutato il quadro di riferimento normativo; tuttavia ciò che resta invariato sono i contenuti dello Statuto ed in particolare, tre importanti princìpi: quello della territorialità della Valle d’Aosta così come costituita dal 1948 ad oggi; quello dell’intesa in base al quale le modalità di attuazione devono essere necessariamente concordate tra la regione e lo Stato; quello della forma legislativa, ossia l’attuazione per mezzo di una legge dello Stato”.
La proposta di legge si prefigge di introdurre strumenti normativi specifici “volti ad incentivare lo sviluppo economico, sostenere le imprese locali e migliorare le condizioni di vita dei cittadini”. Le agevolazioni fiscali e tributarie derivanti dall’istituzione della zona franca “sarebbero di sicuro un potente strumento per attrarre investimenti, sia nazionali che internazionali, ma contribuirebbe anche a diversificare e consolidare l’economia locale, rafforzando settori chiave come il turismo, l’agricoltura e l’industria creando nuove opportunità di sviluppo ed occupazione, collocando armonicamente queste opportunità nella cornice autonomistica di cui gode la regione”.
La proposta di legge fa riferimento ad una intesa, “prevista espressamente dallo Statuto, fra lo Stato e la regione anche al fine di determinare a quale livello spetti assorbire l’onere fiscale dei benefici concessi a imprese e cittadini su base regionale”.
“La mia convinzione – conclude Urzì – è che l’onere potrebbe essere assegnato in carico alla regione che potrebbe dalla norma fare derivare un enorme beneficio per il territorio a costo nullo per lo Stato, contando sulla fiscalità regionalizzata già prevista oggi per l’autonomia”.
“La proposte di legge mira ad aprire quel confronto di merito necessario “sul quale misurare – aggiunge il coordinatore regionale di Fratelli D’Italia Alberto Zucchi – dopo 80 anni dalla scrittura del principio nello statuto di autonomia, la sia attuazione e la valutazione sullo strumento normativo più adeguato nelle coordinate di un mondo profondamente cambiato rispetto a quello del dopoguerra”.
Una risposta
Venditori di fumo.