"Ancora una volta, l'unica risposta ad una situazione compromessa – compromessa da una gestione che definire sciagurata è un puro eufemismo – è quella di scaricare, pesantissimamente, tutto il peso dei problemi sulle spalle di chi lavora". Sui 264 esuberi dichiarati dalla Casa da gioco intervengono così in una nota l'Altra VdA, Possibile e Rifondazione Comunista.
"Se un tempo entrare al Casinò di Saint Vincent rappresentava un privilegio, sono ormai anni che a causa di una gestione dissennata, e complice una crisi economica di cui non si riesce ad ipotizzare se e quando finirà, i lavoratori stanno, per così dire, su una graticola – si legge nella nota – In questi anni di crisi, i lavoratori hanno fatto, responsabilmente, la loro parte. Non altrettanto si può affermare di coloro – politici e manager – che avevano in mano la gestione di quella che era una volta la miglior casa da gioco italiana".
Secondo i tre movimenti la questione Casinò "riguarda tutti i valdostani". Esprimendo solidarietà ai lavoratori l'Altra VdA, Possibile e Rifondazione Comunista ribadiscono che "non si può accettare che le conseguenze dell'incapacità e degli errori di chi dirige e comanda, ricadano su chi esegue ed è comandato".