I candidati della Fédération Autonomiste: tanti volti della società civile

FA in prima linea nell'accordo tra autonomisti e centro-destra. Leonardo La Torre attacca PD e ALPE: "I loro programmi esprimono pessimismo". Bruno Giordano: "Non siamo un comitato d'affari. La campagna d'odio della sinistra è cominciata"
Presentazione della lista della Federation autonomiste
Politica

Sei donne in prima fila, perché "dare loro più spazio nella società è d'obbligo", ma se sono "bellissime" è meglio. 29 candidati che esprimono la società civile, con tanti imprenditori e liberi professionisti, "cavalieri dell'autonomia del fare, che si contrappone a chi vede in negativo tutte le scelte della politica. I nostri avversari sono come coloro che vanno al cinema a vedere Titanic e tifano per l'iceberg". Tutte definizioni di Leonardo La Torre, segretario di Fédération Autonomiste, che ha presentato oggi alla Brasserie du Commerce la lista per le comunali del 23 maggio.

"E' stata messa subito in atto una campagna di odio frontale – dichiara Bruno
Giordano, candidato sindaco nella coalizione tra forze autonomiste e centro-destra – senza nemmeno dare dignità di confronto ai candidati come persone, definiti invece come qualcuno che si presenta in nome e per conto d'altri. Dante diceva 'Non ti curar di loro, ma guarda e passa', e se i toni saranno questi, non potrà esserci nulla di buono. Noi non siamo un comitato d'affari, non distribuiamo tessere numerate".

"Ho letto il programma del PD* – afferma La Torre – che esprime tristezza e pessimismo: sarebbe bello avere competitori che rilancino e propongano, anziché disfare ciò che facciamo. Siamo nella seconda fase di comprensione della nostra Autonomia, ma il nostro sogno non è onirico, ad Aosta è iniziato nel 1989".

E Alberto Follien, candidato vice-sindaco, rilancia: "Si possono fare politiche e slogan, ma poi bisogna amministrare, e saperlo fare non è facile".

Giordano spiega il progetto di collegamento interrato tra la zona della telecabina Aosta – Pila, il futuro polo universitario e l'ospedale Parini: "Il metrò è lo sfruttamento di un'opportunità. Dobbiamo fare un buco di tre metri, cambiamo la punta del trapano e lo facciamo di sei. E soprattutto, non è una metropolitana, è un impianto a fune: non siamo stupidi, su 1200 metri non si può fare una metropolitana".

Fédération Autonomiste, al governo in Regione e in maggioranza in Comune, ha un progetto chiaro, sintetizzato nello slogan "La rivoluzione siamo noi", e che Giordano condivide: "Aosta ha bisogno di rivedere le gru che salgono. Nel caso dell'ospedale, uno dei candidati delle altre liste dice che non lo vuole ad Aosta, io invece credo che il referendum abbia fatto perdere due anni di lavori".

Il candidato sindaco non si lascia sfuggire una stoccatica all'ALPE: "Il mio è un percorso politico lungo, ma breve dal lato amministrativo: non ho le medaglie di chi si spaccia per nuovo". L'assessore regionale alle finanze, Claudio Lavoyer, ha spiegato il senso politico dell'accordo con il centro-destra: "Il nostro destino non è essere una riserva indiana, ma si apre la stagione delle riforme e dobbiamo poter dialogare con Roma e Bruxelles. Il modello della politica valdostana rimane però tripolare: non andiamo con il cappello in mano a Roma".

Un progetto da sviluppare subito? "Entro un mese dal mio insediamento – conclude Giordano – Aosta avrà un nuovo sito web, per presentare le attività turistiche e commerciale. Nel primo consiglio comunale porterò la riforma della struttura dirigenziale".

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