I conti in tasca alle comunità montane: uno sguardo a indennità e numero di dipendenti

I dipendenti delle 8 comunità montane in Valle d'Aosta sono 593, 438 a tempo pieno e 155 part-time. Negli anni il loro numero è aumentato considerevolmente: nel periodo 2000-2006 il personale a tempo pieno è cresciuto del 48%, il part - time del 330%
Politica
Le comunità montane assicurano la gestione di vari servizi che non vengono erogati né direttamente dai comuni né dalla Regione. Sono i comuni stessi, fatta eccezione per il capoluogo, a delegare alcune delle funzioni che la regione ha assegnato loro alle comunità montane di appartenenza. Tra queste, ricordiamo la gestione del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti, dei servizi di assistenza agli anziani, dei siti attrezzati per le radiocomunicazioni e dei servizi legati all’analisi delle acque, il servizio di telesoccorso e teleassistenza, lo sportello unico per le attività produttive, i centri estivi per i ragazzi e i centri climatoterapici per anziani.
Tutto questo, naturalmente, ha dei costi. Agli Enti locali (ovvero comuni, associazioni tra comuni, comunità montane, bacino imbrifero della valle d’Aosta e conseil de la Plaine) va il 95% dell’Irpef spettante alla Regione, ovvero di quei famosi nove decimi del riparto fiscale trattenuti in Valle d’Aosta. Stiamo parlando di una “torta” da oltre 195 milioni di euro per quanto riguarda il 2007. Di questi il 61% (il 50% fino al 2000) non è soggetto a vincoli di destinazione, e va ai comuni (nella misura del 94%) e alle otto comunità montane (nella misura del 6%, ovvero 6 milioni e 833 mila euro nel 2007). Rispetto a una decina di anni fa si è ridotta visibilmente la quota direttamente destinata alle comunità montane, poiché la Regione preferisce trasferire ai comuni le risorse finanziarie che potranno essere utilizzate anche per le gestioni associate.

I dipendenti delle otto comunità montane esistenti in Valle d’Aosta sono 593 (dati del 2006), 438 a tempo pieno e 155 part-time. Negli anni il loro numero è aumentato considerevolmente, basti pensare che nel periodo 2000-2006 il personale a tempo pieno è cresciuto quasi del 48 per cento, e quello part-time del 330%.

La più piccola è la comunità montana Walser Alta Valle del Lys, che unisce poco più di duemila abitanti, e da lavoro a trenta persone (appena 6 fino a qualche anno fa). All’estremo opposto la popolosa comunità montana Monte Emilius, che per assicurare servizi ai suoi 21.000 abitanti impiega 90 persone. Sono ben 93, invece, gli impiegati della comunità montana Grand Combin, composta solamente da 5.300 persone circa, mentre i 14 mila abitanti dell’area del Grand Paradis, sempre secondo i dati del 2006, forniscono 114 dipendenti (appena 24 nel 2000). Per finire, nella CM Valdigne Mont Blanc (8.730 abitanti) operano 39 dipendenti, nella CM Monte Cervino (16.868 abitanti) 85 dipendenti, nella CM Evançon (11.323 abitanti) 74 dipendenti, e nella CM Monte Rosa (9.937 abitanti) 68 dipendenti.

Il confronto più interessante è quello con altre realtà: il vicino Piemonte, ad esempio, è la regione italiana che vanta più ettari di territorio montuoso (un milione e 98 mila Ha), suddivisi in 48 comunità montane, che tutte insieme danno lavoro a 556 persone. La Liguria, che ha una superficie montuosa poco superiore a quella valdostana (352 mila ettari contro i nostri 326 mila), ha 19 comunità montane e 184 dipendenti. Certo, le competenze sono differenti e spesso minori.

Le comunità montane, in Valle, sono amministrate da un presidente, eletto tra i membri del consiglio dei sindaci dei comuni coinvolti, che a sua volta è composto dai primi cittadini o da membri della giunta comunale da loro appositamente designati. A partire dalle elezioni comunali del 2005 sono organi di governo delle CM solamente il presidente e il consiglio dei sindaci, poiché quest’ultimo organismo assorbe le funzioni del direttivo (assessori) e del consiglio di comunità, aboliti.

Dal punto di vista del trattamento economico, per i presidenti delle CM vale la stessa regola in vigore per i sindaci: spetta loro un'indennità mensile di funzione non superiore al sessanta per cento dell'indennità dei consiglieri regionali, uno stipendio dimezzato nel caso siano dipendenti pubblici non in aspettativa. Ai membri del consiglio dei sindaci può essere attribuita invece un'indennità mensile non superiore al trenta per cento dell'indennità del presidente, la stessa che prima del 2005 era assegnata solo ai membri del direttivo. La norma stabilisce la non cumulabilità delle indennità di funzione: questo significa che ogni membro del consiglio dei sindaci deve scegliere tra l’indennità assegnatagli dalla comunità montana e quella che eventualmente può percepire come rappresentante eletto del proprio comune. I gettoni di presenza, che possono raggiungere un massimo di 89 euro, sono invece cumulabili con l’indennità.

A partire da queste regole comuni, ogni CM ha deciso autonomamente l’importo dello stipendio dei propri membri. Queste le indennità fissate per ogni presidente, aggiornate al 2006, fornite dal sito della Regione:  Bruno Domaine sindaco di Saint Nicolas (Grand Paradis), 4.700 euro, Corrado Jordan, vice sindaco di Saint Rhémy-en-Bosses (Grand Combin), 2.350 euro, Gilberto Roulet, sindaco di La Thuile (Valdigne Mont Blanc), 4.700 euro, Andrea Rosset, sindaco di Quart (Mont Emilius), 2820 euro, Domenico Chatillard, vice sindaco di Valtournenche (Monte Cervino), 3.645 euro, Elso Gerandin, vice sindaco di Brusson (Evançon), 2.350 euro, Alberto Cretaz, sindaco Pont Saint Martin (Monte Rosa), 4.700 euro, Christian Linty, sindaco di Issime (Walser Alta Valle del Lys), 4.000 euro.

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