“Nessuna ripicca politica ma la volontà di fare rispettare le regole.” E’ questo l’intento che ha spinto Mario Vietti, Gino Bortoli, Leonardo Tamone e Paolo Louvin, tutti a titolo personale ma con l’appoggio dei rispettivi movimenti, a presentare nei giorni scorsi alla Corte di Appello di Torino un ricorso contro l’elezione dell’ex Presidente della Regione, Luciano Caveri, dell’attuale Assessore alla Sanità, Alberto Lanièce e del consigliere Carlo Norbiato.
La Corte di Appello di Torino che si riunirà il prossimo 10 settembre per esaminare l’istanza dovrà in particolare chiarire se per Luciano Caveri, al momento della sua elezione, Presidente del Forte di Bard e dell'Università, Alberto Lanièce, come Presidente della Fondazione Istituto musicale e Carlo Norbiato, legale rappresentante di una società di persone convenzionata con l’Usl, sussistono le cause di ineleggibilità richiamate dalla legge regionale 7 agosto 2007 n. 20.
Come ha spiegato l’avvocato Domenico Palmas “le ragioni tecniche che hanno portato al ricorso per Caveri e Lanièce sono contenute nelle lettere N e Q dell’articolo 2 della Legge che dichiara ineleggibili il legale rappresentante, gli amministratori delegati e i direttori degli enti pubblici non economici, delle agenzie e delle aziende dipendenti dalla Regione nonché il legale rappresentante, gli amministratori delegati e i direttori nominati o designati dalla Regione, o dagli enti pubblici non economici…le cui entrate.. siano superiori a 500.000 euro”.
“Sia il Forte di Bard che la Fondazione Istituto musicale – ha precisato Palmas – sono enti di diritto pubblico, enti strumentali che traggono i fondi per il proprio sostentamento proprio dalla Regione” .
E rispondendo alle parole di difesa pronunciate da Caveri nelle settimane scorse, l'avvocato ha aggiunto “non è vero poi come contestato da Caveri che il suo ruolo nel forte di Bard dipendesse dalla carica di Presidente della Regione perché lo Statuto del Forte prevede che la carica di Presidente possa essere ricoperta anche da una persona diversa dal capo del governo regionale”
“Per Norbiato invece – ha detto Palmas – l’ipotesi di ineleggibilità è quella richiamata dalla lettera R ovvero legale rappresentante e i direttori di struttura sanitaria o socio-sanitaria privata che intrattenga rapporti contrattuali con l'Azienda regionale USL della Valle d'Aosta”
Caveri, Norbiato e Lanièce hanno tempo fino al 5 settembre prossimo per presentare la propria difesa. Se il parere della Corte di Appello, appellabile comunque in Cassazione, dovesse dare ragione ai ricorrenti potrebbe aprirsi una questione di incompatibilità per il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, che attualmente ricopre anche la carica di Presidente del Forte di Bard.
“Non ci saranno vinti o vincitori – ha detto Paolo Louvin – abbiamo solo chiesto che le regole, che peraltro si sono scritti, venissero rispettate. Non ci è piaciuto poi l’atteggiamento del Consiglio regionale dove la maggioranza senza discussione ha deciso di non dovere rispondere neppure su questa questione ed è inoltre, per Norbiato, passata persino sopra il parere degli uffici della presidenza.”
In conferenza stampa di Giunta, il presidente della Regione Augusto Rollandin ha annunciato che la Regione si è costituita parte civile sul ricorso presentato dall'ex consigliere regionale del Pd, Giovanni Sandri, poiché il ricorso va a contestare l'intero impianto della legge. Linea che non sarà seguita invece per i ricorsi sull'ineleggibilità dei consiglieri regionali Caveri, Norbiato, Lanièce e Zucchi, poiché "riguardano persone singole".