Il casinò scuote la nuova maggioranza alla vigilia della mozione di sfiducia

Primi mal di pancia nella nuova maggioranza, da una parte la riunione "segreta" sul Casinò, dall'altra continuano a far discutere alcune scelte sull'organigramma.
Certan, Chatrian, Fosson, Marquis
Politica

Non è ancora stato eletto Presidente della Regione, che per Antonio Fosson scoppiano già le prime grane.

A vestire i panni questa volta del 18esimo consigliere sembra voler esser tra gli altri Pierluigi Marquis, l’ex presidente costretto alla panchina dagli accordi dei giorni scorsi.

Il consigliere di Stella Alpina ha mal digerito la riunione “segreta” sul Casinò tenutasi venerdì e a cui pare non esser stato invitato.

Marquis smentendo la sua presenza all’incontro, affida a Facebook il suo sfogo. “In un momento tanto delicato per centinaia di famiglie a certi giochetti non ci sto”.

Per cercare di calmare gli animi questa mattina è stata convocata dall’incaricato presidente una riunione della nuova maggioranza, disertata da Pierluigi Marquis. Ma i primi mal di pancia si registrano anche in casa Uv, dove sta risultando indigesta ad alcuni la scelta di affidare a Mauro Baccega l’Assessorato alla Sanità.

Tornando sulla riunione di venerdì sul Casinò, convocata negli uffici di Fosson alla presenza del commercialista Corrado Ferriani, di Leonardo La Torre, di Luigi Bertschy, Albert Chatrian e Augusto Rollandin, è stata presentata un’ipotesi alternativa al concordato in continuità chiesto nelle scorse settimane dall’Amministratore unico del Casinò, Filippo Rolando.

La soluzione portata sul tavolo è l’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza riformata dalla Prodi bis nel 1999.

Istituto a cui sono ammesse imprese soggette alla legge fallimentare e in possesso dei seguenti requisiti: un numero di lavoratori subordinati non inferiore alle 200 unità e debiti per un ammontare complessivo non inferiore ai due terzi del totale dell’attivo e che hanno concrete prospettive di recupero da realizzarsi, alternativamente, mediante “la cessione dei complessi aziendali, sulla base di un programma di prosecuzione dell’esercizio dell’impresa di durata non superiore ad un anno ovvero “tramite la ristrutturazione economica e finanziaria dell’impresa, sulla base di un programma di risanamento di durata non superiore a due anni” . Rispetto al concordato la procedura prevede, oltre al vaglio del Tribunale, anche il passaggio al Ministero dello Sviluppo economico.  

L’ipotesi Prodi bis è ora in mano da alcuni consulenti della nuova maggioranza, per capire se è percorribile.

A esprimersi al momento sulla proposta è l’Assessore regionale alle Finanze, Stefano Aggravi che su Facebook ribadisce  come “vecchie strade e/o fantasiose scorciatoie non possono permettere di salvare una Azienda fondamentale per il settore turistico della Valle d’Aosta”. Aggravi ricorda come per la terza volta (prima Frigerio, poi Sommo) si torna a discuter del ridimensionamento del costo del personale. “Ci sarà un motivo” scrive “Perché per tutte le aziende in crisi il dimagrimento della pianta organica ovvero la revisione del contratto di lavoro non sono un problema ed invece in questo caso si? E perché, per qualcuno, ogni volta, a questo punto, è necessario far intervenire il sostegno di tutta la comunità valdostana? Perché? Spero che la strada intrapresa continui e tutti dimostrino coraggio, quello vero”.

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  1. Articolo chiaro, puntuale e interessante. L’esatto contrario del panorama politico valdostano.

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