“Con chi si alleano i signori dell’Union Valdôtaine? Con il Pd. Sapete cosa vota il Pd quand’è a Bruxelles? Vota per cedere la sovranità italiana alla Von der Leyen. Loro vogliono gli Stati uniti d’Europa, vogliono l’Europa nazione e vogliono togliere qualsiasi possibilità per il nostro governo e il nostro Parlamento eletto con i vostri voti di essere ‘maître chez soi’. Sono l’antitesi della sovranità regionale e italiana. L’opposto di essere autonomisti”. Mancano pochi minuti alle 20.30 quando il generale Roberto Vannacci, vicesegretario della Lega e europarlamentare, arriva in piazza Roncas, ad Aosta. Fotografie e autografi prima di salire sul palco insieme ai consiglieri comunali e regionali uscenti. Già in Valle lo scorso 19 giugno, è stato lui ieri sera – giovedì 25 settembre – a chiudere la campagna elettorale del Carroccio, dopo settimane di incontri sul territorio che hanno puntato tanto sulle presenze nazionali. Viceministri, ministri, europarlamentari, deputati. Giorgetti, Salvini, Rixi, Tonelli, poi Crippa, Sardone, Molinari, Bruzzone. E il cerchio si chiude questo pomeriggio, all’Hb Hotel, alle 14,30, con il ministro agli Affari regionali, Roberto Calderoli.
Completo blu gessato, Vannacci parla di una Valle d’Aosta “speranzosa di cambiare l’andazzo di questo governo strano“. Davanti a circa 300 persone spiega: “Qui c’è un partito – l’Union Valdôtaine – che è il paladino dell’autonomia” ma “quanti politici dell’Unione Valdôtaine siedono a Bruxelles e combattono per l’autonomia dell’Italia e della Valle d’Aosta? Neanche uno. Loro probabilmente sono qui a Crevacol o a Cervinia a bere il caffè dalla grolla”. Nel mirino, l’alleanza del Leone con i dem. “Cosa fanno quando sono alleati e governano la Regione e il Comune? Finanziano le piste ciclabili perché giustamente fa parte dell’identità valdostana andare in bicicletta. Aver finanziato le piste ciclabili ha comportato l’eliminazione dei parcheggi. Così i valdostani non vengono più in centro a comprare nei negozi che sono il cuore dell’identità della Valle d’Aosta e vanno al supermercato”. Per il generale, “questo è l’amore che i signori dell’Uv e del Pd hanno per l’autonomia. L’unica ad averla a cuore è la Lega, che ha portato a casa non solo la legge della montagna ma anche l’autonomia differenziata“.
Continuando su questo fil rouge, Vannacci intavola una serie di argomenti nazionali ed europei. Dal decreto sicurezza – contro cui “la sinistra ha fatto i sit-in perché si terrorizzavano i criminali. Ebbene sì, vogliamo terrorizzare i criminali” – alla Palestina. “A tutti quelli che protestano portategli una carta geografica muta e fategli mettere il dito su dov’è la Palestina. Non sanno neanche dove si trova”. L’attenzione si sposta sull’immigrazione clandestina “altro problema connesso alla sicurezza. Non lo dico io ma i dati del ministero dell’Interno. Il 50% dei furti e delle rapine in Italia è commesso dagli immigrati, dall’8,5% della popolazione che è straniera”, scandisce il generale. Che aggiunge: “Oggi sono andato a farmi una passeggiata al quartiere Cogne e ho parlato con dei ragazzi che risiedono lì. Mi hanno detto che ci sono degli immobili dove non c’è un nome italiano sul campanello. Purtroppo in questa realtà proliferano lo spaccio, la violenza, i coltelli, gli scontri. Mi hanno raccontato di una bomba molotov lanciata su una vetrina. Noi vi proponiamo un governo diverso. Non vogliamo più tollerare nulla e applicando le leggi che ci sono già si può fare molto. Chi non rispetta la nostra cultura, le nostre norme e le nostre regole non può rimanere qui. Se ne deve tornare a casa”.
Riguardo al lavoro, Vannacci critica il reddito di cittadinanza regionale proposto in Toscana dalla sinistra alleata con il Movimento 5 Stelle. “È pagato con le ulteriori tasse di chi lavora onestamente – dice -. Questo è il concetto di lavoro della sinistra e dei loro alleati dell’Union valdôtaine”. Un passaggio è dedicato al conflitto tra Russia e Ucraina: “La sinistra continua a votare per una guerra ad oltranza, noi vogliamo la pace e a Bruxelles votiamo per la pace”, dice il vicesegretario leghista. E prosegue: “Grazie al 19esimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia noi abbiamo rinunciato a importare il gas dalla Russia e immediatamente le bollette di tutti gli italiani sono schizzate alle stelle. Non contenti di tutto ciò, ora importiamo il gas dagli Stati Uniti pagandolo il triplo e inquinando di più l’ambiente”. E ancora: “La sinistra ha votato no ad un nostro emendamento per assegnare maggiori fondi e sbloccare quelli già assegnati per l’energia idroelettrica. Qui in Valle d’Aosta producete 1,1 gigawatt di potenza con l’energia idroelettrica, che è un’energia pulita. Questi signori non vogliono sfruttare queste risorse, per loro non bisogna rinnovare le concessioni”.
Parla della nuova Politica agricola comune che “presenta un taglio del 20% rispetto a quanto era stato fatto nella precedente legislatura. All’emendamento in cui abbiamo proposto di sistemare tutto la sinistra ha votato contro. Non solo. A Bruxelles sono favorevoli all’apertura al Mercosur, il mercato del Sud America e vorrebbe dire aprire le porte dell’Europa, dell’Italia e della Valle a tanti prodotti che vanno dai cereali al mais alla carne bovina ai pollami che vengono dai mercati del Sudamerica. Tutti prodotti che hanno una sicurezza alimentare inferiore rispetto ai nostri che metteranno in ginocchio i nostri allevatori, i nostri agricoltori. Se in Valle d’Aosta togliessimo l’agricoltura e gli allevamenti cosa rimarrebbe di identitario? Nulla”. E chiude su san Michele Arcangelo, protettore della polizia e dei paracadusti, che cade il 29 settembre: “Lui ha cacciato il demonio all’Inferno noi cacciamo questa gente dalla Valle d’Aosta e riprendiamocela”.
L’intervento di Vannacci è stato preceduto da quello di alcuni candidati alle elezioni regionali e comunali, a partire dai consiglieri comunali uscenti di Aosta Sylvie Spirli e Sergio Togni. La parola è poi passata ai consiglieri regionali Erik Lavy, Simone Perron, Raffaella Foudraz, Luca Distort, Paolo Sammaritani e Andrea Manfrin. Poi Marialice Boldi, segretaria regionale della Lega, e la senatrice Nicoletta Spelgatti. “Nel 2018 ci avete mandato a governare e il sistema ci ha messo all’opposizione, nel 2020 ci date una fiducia immensa ma di nuovo il sistema si è chiuso a riccio e non ci ha permesso a governare – dice Spelgatti, eletta nel 2022 -. Perché non ci vogliono? Perché noi sogniamo la liberazione della Valle d’Aosta dal giogo della politica che è stata ‘mamma regione’, il male assoluto perché tiene tutto il popolo come dei bambini. Ogni singolo favore ottenuto è il prezzo che facciamo pagare ai nostri figli. Potremmo essere una piccola Svizzera ma siamo rimasti più indietro delle altre regioni”.
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che buffone