In arrivo un contributo per sostenere l’autonomia delle donne vittime di violenza

E' una delle modifiche introdotte al Testo unico in materia di interventi economici di sostegno e promozione sociale, approvate questa mattina dal Consiglio regionale.
Consiglio Regionale - Carlo Marzi
Politica

C’è anche un contributo economico a sostegno dell’autonomia delle donne vittime di violenza per supportarle nei percorsi di autonomia ed emancipazione fra le modifiche approvate questa mattina dal Consiglio regionale (33 voti a favore, astenuta Pcp) al Testo unico in materia di interventi economici di sostegno e promozione sociale.

Le altre novità introdotte nei 25 articoli del Dl riguardano l’assegno di cura per affidamenti familiari anche a tempo parziale e anche alle famiglie affidatarie di giovani compresi tra i 18 e i 21 anni, per i quali nella minore età fosse stata disposta una presa in carico dei servizi sociosanitari regionali e per i quali sia valutata la necessità di permanenza presso la famiglia affidataria. Arrivano poi dei voucher per la frequenza di collegi e convitti oltre che dei servizi di doposcuola, per i minori profughi di guerra domiciliati stabilmente in Valle, ma anche degli assegni di cura per garantire un sostegno alla domiciliarità per le persone anziane (pari o superiori a 65 anni). Misura quest’ultima prevista anche per minori in possesso della certificazione attestante l’handicap in situazione di gravità. Sarà poi garantito l’accesso ai contributi per il pagamento delle sole rette delle strutture socioassistenziali, sociosanitarie e riabilitative private, così come l’accesso al voucher per l’acquisto di servizi privati al fine di migliorare la qualità della vita delle persone con handicap grave.

Altre novità, illustrate in aula dal relatore Andrea Padovani di FP-PD, riguardano le modalità per l’erogazione di contributi a favore di persone con disabilità gravissima o affette da sindrome laterale amiotrofica (SLA), per le spese connesse all’assunzione diretta di uno o più assistenti personali, o, in alternativa, di un contributo mensile per il caregiver familiare. Viene estesa poi a favore dei residenti con disabilità grave, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, la concessione di contributi per il servizio di assistenza alla vita indipendente mediante l’assunzione di uno o più assistenti personali, attualmente riservata alle persone con disabilità fisica o sensoriale.

“Alcuni degli interventi introdotti da questo testo,  – ha evidenziato il relatore di minoranza Andrea Manfrin della Lega Vda – e su questo hanno concordato la quasi totalità dei Commissari, sono attesi da tempo e sono una giusta innovazione rispetto ad una norma datata che sta ormai mostrando le trame. Ci sono però, alcuni interventi, al netto della questione formale di revisione della legge, su cui le stesse associazioni hanno sollevato alcune eccezioni”.

Le modifiche apportate sulla disabilità  sono per Chiara Minelli di Pcp “condivisibili ma non risolutive della situazione. Ciò che serve è una revisione globale di tali strumenti legislativi e la formulazione di una legge quadro sulla disabilità.” Anche per il capogruppo di FI, Pierluigi Marquis: “Quello che manca al testo di legge in esame oggi è invece una visione d’insieme che dovrebbe dare una copertura organica alle esigenze del mondo della disabilità condividendo i principi con le associazioni di categoria.

A dirsi soddisfatto del testo di legge è l’Assessore regionale Carlo Marzi. “Credo che il lavoro condotto su questa legge sia la migliore risposta di una Regione che è vicina alle tematiche della disabilità, ponendo al centro la persona per favorire un cambio di prospettiva sulle fragilità”.

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