La questione "Carlo Norbiato" è chiusa. La Corte Costituzionale con la sentenza depositata oggi, venerdì 23 luglio, ha dichiarato non fondato il dubbio di legittimità della legge per l'elezione del Consiglio regionale. La decisione definitiva spetta ora alla Cassazione, ma difficilmente il consigliere eletto nelle fila dell'Union Valdotaine nel 2008 potrà tornare a sedere sui banchi dell'assemblea legislativa regionale, lasciando definitivamente il posto a Piero Prola.
"Mi attengo a quanto ha deciso la Corte costituzionale – ha dichiarato Carlo Norbiato ad AostaSera.it – ma le ingiustizie contenute in alcune delle cause di ineleggibilità della legge elettorale regionale restano evidenti".
Secondo i giudici costituzionali "non è dubitabile che la posizione delle autorità di vertice delle strutture sanitarie private, le quali operino in stretta collaborazione con le strutture sanitarie pubbliche della Regione, consenta di influire in vario modo sugli orientamenti degli elettori". Secondo i magistrati, inoltre, le ipotesi di ineleggibilità e quelle di incompatibilità appartengono alla discrezionalità legislativa che, nel caso della legge valdostana, non è stata "esercitata in modo irragionevole".
L'ineleggibilità di Norbiato era stata pronunciata della Corte di Appello di Torino nel 2008 perché, secondo l'articolo 2 della legge elettorale regionale, in qualità di titolare di una società che forniva servizi in convenzione con l'Usl avrebbe dovuto dimettersi da quell'incarico sei mesi prima del voto. Cosa che non fece. Insieme a lui era stato dichiarato ineleggibile anche l'attuale assessore alla Sanità Albert Lanièce, per essere stato a capo della Fondazione istituto musicale. In seguito al ricorso, però, la Cassazione ha deciso lo scorso anno di sottoporre la questione di Norbiato alla Corte Costituzionale in quanto la legge elettorale regionale avrebbe fortemente limitato la possibilità di candidarsi di un cittadino in contrasto con gli articoli 3 e 51 della Costituzione.
"La decisione della Corte – ha dichiarato il presidente del Consiglio Valle, Alberto Cerise – ha riconosciuto la correttezza dell'operato dell'Assemblea nell'approvare la legge regionale in questione, che, secondo la Suprema Corte, risulta coerente con la normativa statale e conforme alla Costituzione."