La giunta approva un disegno di legge che modifica i criteri per l’assegnazione delle case popolari

Chi vorrà accedere ad un alloggio di edilizia residenziale pubblica dovrà risiedere in Valle da almeno 8 anni anche se non consecutivi e dovrà dimostrare di abitare e lavorare stabilmente nel comune in cui presenta la domanda.
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Politica

Consentire ai comuni valdostani –  e in particolare al comune di Aosta che entro la primavera 2010 dovrà assegnare circa 100 alloggi di edilizia residenziale pubblica – di predisporre i bandi tenendo conto dei cambiamenti socio-economici delle famiglie e della popolazione.

Con questa finalità la giunta regionale ha approvato oggi, venerdì 17 aprile, un disegno di legge di modifica dei criteri generali per l’assegnazione, la determinazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Rispetto alla normativa attuale, quali le novità introdotte? Innanzitutto il disegno di legge ritocca al rialzo il criterio della residenza. Chi vorrà accedere ad una “casa popolare” dovrà risiedere in Valle da almeno 8 anni anche se non consecutivi, contro gli attuali 5, e dovrà dimostrare di risiedere e lavorare stabilmente nel comune in cui presenta la domanda per un periodo che, se ora è di almeno 2 anni, in futuro sarà definito dagli stessi comuni nei bandi di assegnazione.

La normativa sarà così stata uniformata con quanto previsto per la concessione dei contributi per gli affitti e nella proposta di nuovo regolamento per i mutui regionali.

Proposta anche una graduatoria unica, ora suddivisa in 3 categorie: anziani, disabili e famiglie di nuova formazione così come l’introduzione di un punteggio che premia l’anzianità di permanenza in lista. Ora il provvedimento sarà al vaglio prima delle commissioni consiliari e poi dell’assemblea regionale.

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