La Lombardia formula un disegno dell’Italia a 9 Regioni: la Valle annessa a Piemonte e Liguria

Secondo questo nuovo disegno la Valle d’Aosta entrerebbe a far parte della Regione 1, denominata Limonte, con Liguria e Piemonte, con una popolazione di 6 milioni di abitanti e un Pil pari all’11,09% dell’Italia.
Politica

Chiunque formuli una proposta di riorganizzazione dello Stato italiano arriva ad una stessa conclusione: l’accorpamento delle Regioni e “l’annessione”, se così si può chiamare, della Valle d’Aosta” al Piemonte ed alle altre regioni limitrofe.

L’ultima proposta in termini di tempo l’ha formulata la Regione Lombardia presentandola durante la Conferenza delle Assemblee legislative regionali e illustrandola a tutti i capigruppo del Consiglio regionale lombardo. Nel disegno lomabardo le Regioni dovrebbero scendere dalle 20 attuali a 9 aggregazioni più popolose.

“L’accorpamento a 9 Regioni ha l’obiettivo di aggregare territori più simili per dimensioni e prodotto e costruire soggetti più adeguati" ha commentato il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo. “Il regionalismo va difeso perché è ancora oggi una forma organizzativa dello Stato adeguata che dà risposte concrete alle esigenze dei cittadini, ma che dopo tanti anni ha molti aspetti che sono da rivedere e superare"

Secondo i desiderata lombardi, quindi, la Valle d’Aosta entrerebbe a far parte della Regione 1, denominata Limonte, con Liguria e Piemonte, con una popolazione di 6 milioni di abitanti e un Pil pari all’11,09% dell’Italia. La Lombardia rimarrebbe da sola con i suoi 9 milioni di abitanti, il nord est sarebbe accorpato nella Regione “Triveneto”.

Ancora la quarta regione sarebbe composta dall’accorpamento di Toscana ed Emilia Romagna, Lazio; Umbria e Marche andrebbero sotto lo stesso cappello, così come Abruzzo, Molise e Puglia. Le regioni del sud, Campania Calabria, Basilicata sarebbero riunite in un’unica regione di oltre 8 milioni di abitanti mentre rimarrebbero regioni a se stanti le due isole, Sicilia e Sardegna.

Sulla proposta starebbero già lavorando anche altre Regioni, oltre alla Lombardia. Con un punto critico, a sentire il presidente del Consiglio regionale della Lombardia: le Regioni a Statuto speciale. “Difendono la loro specialità, che con il tempo è diventata meno motivata e che dunque può essere messa in discussione” attacca Cattaneo.” Forse è venuto il momento di rivedere questo criterio, affidando la richiesta di maggiore autonomia soprattutto a quelle Regioni che hanno saputo dimostrare di utilizzare bene quegli spazi di libertà che sono stati loro concessi".
 

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