La politica ai tempi dei social: sul “Grattacielo” è scontro fra Manfrin e Centoz

Sui problemi dell'edificio di Quartiere Cogne, e sui ritardi nei traslochi è botta e risposta a distanza, via Facebook, tra il consigliere regionale leghista ed il Sindaco di Aosta.
Fulvio Centoz e Andrea Manfrin
Politica

La politica ai tempi dei social è forse il modo più rapido ed efficace per comunicare qualcosa, anche se non per forza il più funzionale. Lo si scopre leggendo anche distrattamente il livello internazionale – lampante in questo senso il “twitterismo” portato quasi a “sport estremo” del Presidente Usa Donald Trump –, lo si vede a livello nazionale.

La Valle d’Aosta non fa eccezione, ed in queste ultime ore lo scontro frontale si è consumato via Facebook tra il consigliere regionale leghista Andrea Manfrin ed il Sindaco di Aosta Fulvio Centoz. I due non sono nuovi a “guanti di sfida” social (e non solo), e a ben vedere – nei tre anni di Manfrin in Consiglio comunale, prima di essere eletto in Regione – tra di loro non è mai corso buon sangue. Il tema del giorno è la situazione del “Grattacielo Alto” di Quartiere Cogne, i cui problemi di deterioramento fanno il paio con i mancati traslochi degli inquilini nei nuovi alloggi dietro il Cral Cogne, all’interno del cosiddetto “Contratto di quartiere 1”.

Manfrin apre le danze, e giusto ieri tuonava sulla sua pagina Facebook: “Da ormai troppo tempo si parla di trasferimento senza che nulla accada. Centoz e la sua giunta sono gravemente responsabili di questi ritardi, adesso è ora di vederci chiaro!”.

Poche ore dopo, a stretto giro, il Sindaco ribatteva sulla sua, di bacheca: “Ecco come un consigliere regionale alimenta tensioni in una fase delicata come questa. La mia Giunta non è per nulla responsabile di ritardi in relazione al trasferimento degli attuali inquilini del ‘Grattacielo Alto’, è semmai vero il contrario. Dopo anni di blocco dei lavori siamo riusciti a terminare l’intervento, a dirimere parte dei contenziosi tra la ditta appaltatrice e quella sub-appaltatrice e oggi ci troviamo nelle condizioni di riuscire finalmente a consegnare gli alloggi”.

Poi l’affondo: “Il consigliere, anziché fomentare persone in oggettiva difficoltà alimentando un clima di disperazione – aggiungeva Centoz –, provi a dare delle risposte vere ora che governa la nostra Regione: sono quasi passati i fatidici 100 giorni e di risultati non se ne vede neppure l’ombra”.

Il round è tutt’altro che chiuso, come dimostrava poche ore fa il leghista che torna sul tema, senza troppi voli pindarici: “Il comico Centoz (definirlo Sindaco è ormai impossibile) mi accusa di alimentare tensioni sul mancato trasferimento degli inquilini dei grattacieli. Riporto quindi due articoli (in calce al post, ndr), uno del 2017, uno addirittura del 2016, che davano per prossimo, secondo quanto dichiarato, il trasferimento dei due grattacieli. Da allora sono passati quasi tre anni, ma di trasferimento manco l’ombra”.

E a stoccata risponde d’attacco: “Chi è che alimenta tensioni con false promesse e annunci spot, invece di lavorare seriamente? Un bacione ed alla prossima centozzata!”.

Se Manfrin parla del Comune di Aosta, Centoz ribatte dritto sulla politica regionale: “Seconda puntata, seconda bugia. Ma il nostro, non doveva occuparsi di Casinò e di rapporti finanziari Stato-Regione? E dove sono i risultati? Ad oggi si vede solo una riorganizzazione della macchina amministrativa regionale con un risparmio di 100mila euro su un costo del personale superiore ai 13 milioni: come a dire meno dello 0,1%. Come se nulla fosse il nostro mette sullo stesso piatto il ‘Quarto Lotto’ (edificio nuovo di fronte alla Chiesa dell’Immacolata) e il ‘Contratto di Quartiere I’. Il primo edificio infatti (cioè il “Quarto Lotto”) è già operativo da più di un anno. Sono già state eseguite le mobilità coattive e si sono assegnati tutti gli alloggi da oltre un anno”.

Anche qui la chiusa è all’attacco: “Non sono un ‘comico’ – scrive Centoz –, ma un sindaco democraticamente eletto. Come lui è un consigliere regionale altrettanto democraticamente eletto. Io risolvo problemi. Lui (stra)parla e alimentata polemiche. Ma ciò non toglie che fino al 2020 io rimango sindaco, anche se a lui non piace”.

E con le tirate d’orecchio reciproche tra piazza Chanoux e piazza Deffeyes, dopo tre anni di convivenza forzata in Consiglio comunale, ora terminata, la sensazione è che tra Manfrin e Centoz non scoccherà mai la scintilla. E di certo non diventeranno “amici”. Nemmeno su Facebook.

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