La politica valdostana si stringe attorno a Claudio Brédy

“Io non riesco a farmene una ragione" scrive Luciano Caveri, che a braccetto con Brédy ha vissuto un lungo percorso politico tra Uv, Uvp e Mouv'. Cordoglio anche dal Presidente Marquis: "Notizia che colpisce particolarmente la nostra comunità".
Claudio Brédy
Politica

Dopo la tragedia, il ricordo. Il mondo della politica si stringe attorno a Claudio Brédy, il 53enne dirigente regionale le cui tracce si erano perse sabato nella zona del Mont Seuc, nella vallata di Cogne, ed il cui corpo senza vita è stato ritrovato questa mattina poco dopo le 7.00.

Una vita dedicata all'impegno politico, a partire dall'Union Valdôtaine nelle cui fila è stato eletto sindaco di Gignod, per poi imboccare strade diverse che l'hanno portato a co-fondare l'Uvp – della quale è stato Presidente nella sua fase embrionale – e per aderire infine al Mouv' di Caveri e Gerandin.

E proprio Luciano Caveri, questa mattina, l'ha ricordato con uno scritto commosso sul suo blog: “Ci sono delle morti che ti lasciano senza fiato, specie quando il destino colpisce come un fulmine a ciel sereno e restano i soliti perché. Così per Claudio Brédy dopo questo maledetto fine settimana”. Caveri ricorda anche il lungo percorso fatto a braccetto con Brédy, ma cede poi il passo al dolore della perdita: “Io non riesco a farmene una ragione. Invecchiando il pensiero della morte piano piano cresce in ciascuno di noi, ma mai e poi mai avrei pensato a questa cosa e non posso che pensare al suo sorriso, alla sua voglia di vivere, al suo desiderio di fare sempre le cose 'comme il faut'. Una 'persona perbene' si direbbe oggi, e di questi tempi di galantuomini così ce ne sono pochi e la sua amicizia era e sarà sempre un onore che ho avuto e su certi principi ci sarò sempre per convinzione e anche per rispetto alla sua memoria”.

Cordoglio espresso anche dal Presidente della Regione Pierluigi Marquis: “È una notizia che colpisce particolarmente la nostra comunità – ha scritto in una nota – perché Claudio Brédy era una persona molto conosciuta e stimata da tutti, dirigente regionale dell’Assessorato dell’Agricoltura e risorse naturali, apprezzato per la sua professionalità e la sua competenza. In questo momento di profondo sconforto desidero esprimere, a nome mio personale, del Governo e di tutta l’Amministrazione regionale, le più sentite condoglianze alla compagna Angela unitamente a Francesca, Linda e Davide”.

Uno sconcerto che ha toccato anche L'Union Valdôtaine Progressiste, che ha visto Brédy tra i suoi fondatori: “Un uomo gentile Claudio – scrivono dal Leone dorato –. intelligente, sensibile. Di cui ci mancheranno e ci sono mancati in questi mesi di separazione politica, gli atteggiamenti pacati, l’acutezza del pensiero, la disponibilità al dialogo. Ci mancheranno di Claudio la sua serietà, lo spirito critico e la lucidità di pensiero”.

Esprime invece “le più sentite condoglianze” il Partito Democratico Valle d'Aosta che ricorda come Brédy sia stato “Attivo da sempre per il bene della Valle d'Aosta, è stato avvolto dal silenzio delle sue montagne. Possa la loro grande pace essere sovrana sul cuore del suoi cari”.

Anche il Presidente del Consiglio Valle, Andrea Rosset ha voluto dedicare, a nome suo personale e del Consiglio stesso, alcune parole al collega scomparso. «Claudio ha saputo distinguersi per la sua professionalità in ambito lavorativo, così come per il suo attento, sincero, impegno nei confronti della comunità valdostana. Ha difeso gli ideali autonomisti, conducendo un'azione politica che è sempre stata per la gente e con la gente – dice il Presidente Rosset –. La sua scomparsa, prematura e tragica, ci lascia sgomenti. Alla famiglia vanno le nostre più sentite condoglianze.»

Nel primo pomeriggio è poi arrivato anche il cordoglio del Sindaco di Aosta, Fulvio Centoz: "Amministratore capace, politico sempre attento alla mediazione per il bene comune e dirigente di primo piano, Claudio Brédy lascia un vuoto incolmabile non solo nel suo comune ma in tutta la comunità valdostana”.

Toccante anche il ricordo di Ennio Pastoret, presidente dell'Union Valdôtaine, che ha condiviso proprio a Gignod una parte importante della propria carriera politica. "Ci sono molti ricordi e cose che abbiamo condiviso – scrive Pastoret – e anche alcune che ci hanno divisi. Ma nel nostro bilancio personale, queste sono enormemente meno numerose di quelle che abbiamo vissuto insieme. Ultimamente noi non ci siamo quasi più incontrati. A un certo momento la vita ci ha portati a percorrere traiettorie bizzarre. Tuttavia, se il tempo ha un senso, non può essere svuotato delle avventure e delle memorie che abbiamo vissuto e che nessuno non potrà né cambiare, né strappare".

Ricordo commosso anche per l'AltraVda, RifondazioneVda e PossibileVda. "Claudio, come ben sa chi ha avuto il privilegio di conoscerlo, era una persona onesta, integra", scrivono in una nota. "Un esempio di serietà, rettitudine e passione civica, che non smetteremo mai di ricordare. In questo momento di infinita tristezza, vogliamo esprimere il nostro cordoglio alla famiglia, insieme ad un auspicio: che questa terra impari ad assomigliarti, caro Claudio. Sarebbe una fortuna per tutti noi. Grazie di tutto".

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