La Regione parteciperà al programma di cooperazione transfrontaliera e transnazionale 2014/2020

Via libera del Cpel alla programmazione per i fondi europei del nuovo settennato per lo sviluppo delle aree distanti dai poli urbani e con maggiori problemi di accesso ai servizi essenziali.
L'assemblea Cpel
Politica

Via libera del Consiglio Permanente degli Enti Locali, riunitosi in assemblea questo pomeriggio, alla programmazione per il nuovo settennato 2014/2020 dedicato ai programmi di cooperazione transnazionali e transfrontalieri.

Un’iniziativa illustrata al consesso dei Sindaci direttamente dal Presidente della Regione Augusto Rollandin: “Siamo qui oggi per discutere un nuovo progetto strategico che riguarda le aree interne regionali – ha spiegato Rollandin – attraverso un accordo di partenariato tra lo Stato e la Comunità Europea per il periodo 2014/2020. Un progetto per valorizzare le aree distanti dai poli urbani con maggiori problemi di accesso ai servizi essenziali”.

Un progetto non semplice ma importante: “La connotazione delle varie aree interne da individuare – ha proseguito Rollandin – varia da regione a regione, e l’attenzione rivolta dal progetto dello Stato alle zone di montagna non è sempre adeguata. Il dato positivo è però la copertura totale dei costi (finanziati all’85% dal fondo europeo FESR e per il 15% dallo Stato, ndr), senza la richiesta di una quota di autofinanziamento”.

Cinque, nel dettaglio, i programmi nel quale è stata inserita la Valle d’Aosta: “Queste proposte sono il risultato del negoziato della Regione con le amministrazioni statali, le altre regioni e gli aiuti di Stato – ha spiegato il Dirigente Struttura Programmazione negoziata del Cpel Fausto Ballerini -, tenendo presente che le priorità tematiche sono condizionate dalle scelte dell’Unione Europea. La Valle è stata inserita inoltre nel programma di cooperazione mediterranea, e non solo transfrontaliera”.

Progetti che si snodano su diversi punti e assi: dai programmi transfrontalieri Italia/Francia, Italia/Svizzera e quello Interregionale ‘Spazio Alpino’ (che mettono a disposizione rispettivamente 110 e 129 milioni di euro, sui quali si punta per rafforzare la ricerca sullo sviluppo economico, la competitività delle imprese, la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, l’innovazione, l’ambiente sicuro, l’attrattività del territorio e l’inclusione sociale attraverso l’istruzione e la formazione) e quelli relativi all‘Europa Centrale (279 milioni di euro) e all’area Mediterranea (248 milioni), e che puntano sugli stessi assi, nonché sul rafforzamento della capacità amministrativa e il risparmio energetico.

La Valle d’Aosta cercherà di inserirsi in questi finanziamenti con un’idea precisa per la parte sperimentale, pronta ad allargarsi se il progetto prenderà piede: “Sono stati individuati – ha spiegato il Dirigente della Struttura Politiche regionali di sviluppo rurale Claudio Brédy – servizi distanti dalle aree urbane per potenziare istruzione, mobilità e sanità. Aree caratterizzate da risorse ambientali e culturali con l’obiettivo di invertire la tendenza demografica e recuperando sulle natalità. Lo Stato ha chiesto alla Regione di individuare le aree, per il momento una sola per regione, sperimentazione-pilota per allestire progetto, alla quale seguiranno gli interventi in aree diverse. La zona individuata per cominciare il progetto e richiedere i finanziamenti è quella della Bassa Valle, che ha i migliori requisiti di progettualità e attivismo dei soggetti privati, per concentrarci in un secondo momento sulle aree della Comunità Montana Grand Combin e Grand Paradis”. 

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