La Regione Valle d’Aosta finisce nella lista nera di Brunetta, il Ministro per la funzione pubblica del governo Berlusconi che sta togliendo il sonno, oltre ad alcuni benefits, a non pochi dipendenti pubblici.
Il nome della nostra regione compare infatti nell’elenco delle province inadempienti all'art. 53 del Dlgs. 165/01 che obbliga le amministrazioni pubbliche a comunicare all’Anagrafe delle Prestazioni gli incarichi di consulenza e di collaborazioni esterne. Ma l’inserimento della Valle d’Aosta affianco alle Province di Bologna, Genova o Catania è frutto di un errore, non costituendo la nostra “petit patrie” una provincia. Infatti andando poi a cercare il nome della Valle d’Aosta tra quelle regioni virtuose per trasparenza, ecco spuntare l’elenco completo delle consulenze e degli incarichi distribuiti dalla nostra regione nel 2006.
Si scopre così che nel 2006 la Valle d’Aosta ha speso circa 12 milioni di euro per avvalersi di 880 consulenti e collaboratori esterni e per affidare 1361 incarichi di collaborazione.
Sul miliardo di euro circa di consulenze totali pagate dalle pubbliche amministrazioni italiane, quelle della Valle d’Aosta rappresentano lo 0.90% e sono una goccia in un mare che vede prima la regione Lazio con 227 milioni di euro spesi, la Lombardia con 203 milioni, l’Emilia romagna con 180 milioni ma anche la provincia autonoma di Bolzano a 40 milioni e quella di Trento arrivare a 30 milioni di euro, dati certo che vanno letti in rapporto al numero di abitanti e al numero di dipendenti delle amministrazioni. In Valle d'Aosta alla fine del 2006 i dipendenti a tempo indeterminato nell’organico dell’amministrazione regionale erano 2906, un dato che comprende gli occupati della giunta e del consiglio regionale, il personale non docente delle scuole, il personale del corpo forestale e del comando dei vigili del fuoco.