La Torre sulla riduzione dei contributi: “Sono tagli necessari”

“La riduzione del 10% non si applica ai contributi rendicontati nell’ambito dei progetti comunitari e ai contributi agli enti locali per iniziative di protezione civile”, ha spiegato l’assessore regionale al Bilancio.
Consiglio regionale
Politica

“Nessuno ha piacere a togliere contributi, ma a fronte di meno risorse ci devono essere dei contenimenti della spesa pubblica: le sovvenzioni verranno comunque sempre erogate, anche se in misura ridotta”. L’Assessore al Bilancio, Leonardo La Torre, ha replicato così, in Consiglio regionale, a un’interpellanza proposta dal gruppo Alpe sulle modalità di applicazione della riduzione dei contributi.

“Vorremmo capire quali siano i casi in cui non si applica la riduzione sulla percentuale massima o fissa – ha chiesto il Consigliere dell’Alpe, Roberto Louvin – e se sussistano margini di discrezionalità nella determinazione da parte dei vari Assessorati. Ma vorremmo fosse anche chiarita l’interpretazione delle istruttorie in corso e in base a quali criteri queste si intendano concluse. Infine vorremmo sapere se si prevedono eventuali meccanismi di rateizzazione dei contributi.”

La Torre ha replicato che “la riduzione del 10 per cento non si applica ai contributi rendicontati nell’ambito dei progetti comunitari e ai contributi agli enti locali per iniziative di protezione civile, perché non rientrano nel vincolo del patto di stabilità. Ovviamente, nella riduzione, non ci sono margini di discrezionalità da parte degli Assessorati. Sui criteri di conclusione dell’istruzione, ricordo che il fatto di presentare una domanda non dà titolo a ricevere una sovvenzione. Infine, non sono previsti meccanismi di rateizzazione perché non sarebbe legittimo prevederli senza un adeguato supporto normativo.”

Risposte che comunque non hanno convinto Louvin: “Ci preoccupa la questione delle istruttorie: non vorremmo che laddove non sono stati rispettati i termini per la conclusione delle pratiche, l’Amministrazione si trovasse di fronte a responsabilità amministrative e nascessero dei contenziosi. Riguardo alla rateizzazione, l’approccio generale è troppo meccanico. Sarebbe più opportuno rivisitare le leggi una a una e dare indicazioni più articolate: finanziare un ente pubblico, una scuola, un’azienda o dare un contributo a una famiglia non è la stessa cosa. La situazione è molto critica e c’è preoccupazione da parte di cittadini e imprese, che non hanno apprezzato il modo in cui è stato tirato il freno a mano, senza il necessario preavviso.” 

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