Lanièce finisce sulla graticola dopo le dichiarazioni sul Consiglio regionale

Il senatore valdostano sulla pagine del quotidiano La Stampa di oggi ha definito il clima in Consiglio regionale da “epoca del terrore a Parigi, da ghigliottina” evidenziando la necessità di riformare la legge elettorale.
Albert Lanièce - Senatore
Politica

Messa momentaneamente da parte la questione Casinò, il tiro al bersaglio di una parte dei consiglieri regionali si sposta su Albert Laniecè. Il senatore valdostano sulla pagine del quotidiano La Stampa di oggi ha definito il clima in Consiglio regionale da “epoca del terrore a Parigi, da ghigliottina” evidenziando la necessità di riformare la legge elettorale. Parole lette da buona parte dell’aula come una “grave interferenza” (La Torre) o ancora di chiaro “scontro istituzionale” (Laurent Viérin). 

Il fuoco di fila su Lanièce parte dai banchi della maggioranza. “Non si può essere criticati sulla legge elettorale da un collega che quando si è presentato era pure ineleggibile e per salvarlo abbiamo dovuto fargli fare l’assessore tecnico” (Leonardo La Torre). “Il senatore dovrebbe occuparsi di rappresentare la Valle d’Aosta a Roma, di lavorare per difendere la nostra autonomia” (Pierluigi Marquis).“Vorremmo capire a che titolo il senatore appoggia il governo Gentiloni senza essersi confrontato con questo consiglio Valle e senza aver letto il programma” (Laurent Viérin). 

Si butta nella mischia anche la minoranza. “A che titolo parla Lanièce? E’ preoccupato per il suo domani non più a Roma ma in Valle? E non più nel ruolo di protagonista ma di comparsa? si chiede Albert Chatrian di Alpe. “Probabilmente il senatore si aspetta di fare già il nuovo presidente della Giunta e quindi si preoccupa della governabilità” (Roberto Cognetta del M5S).

Liquida le affermazioni di Lanièce come “un’intervista un po’ colorita che non può offuscare il lavoro del senatore in tutti questi anni”  il capogruppo Uv, Joel Farcoz, “Uscita infelice” anche per il Presidente della Regione, Augusto Rollandin che difende l’operato dei parlamentari valdostani. 

Richiesto da Leonardo La Torre arriva poi l’impegno da parte del Presidente del Consiglio, Andrea Rosset, a convocare una seduta straordinaria “per promuovere un momento di confronto con i parlamentari"

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