Laura Puppato lancia la volata in rosa: “Con le donne il cambiamento vero”

La senatrice del Pd, già candidata alle primarie lo scorso autunno, è salita in Valle d’Aosta domenica scorsa, dove è rimasta per qualche giorno, per sostenere la lista “Valle d’Aosta-Bene comune” in due incontri con la popolazione.
Laura Puppato ad Aosta
Politica

La campagna elettorale in vista delle prossime elezioni regionali è entrata nel vivo e per dare man forte ai movimenti locali in lizza, i grandi partiti nazionali hanno deciso di mandare in Valle alcuni tra i big della scena italiana. Dopo la visita dell’ex ministro Gasparri che venerdì scorso è salito ai piedi del Monte Bianco per aprire la campagna elettorale del Pdl, e in attesa per il ritorno ad Aosta di Beppe Grillo previsto per il prossimo 20 maggio, il Pd ha deciso di giocare la carta Laura Puppato.

La senatrice del Pd, già candidata alle primarie lo scorso autunno, è salita in Valle domenica scorsa, dove è rimasta per qualche giorno, per sostenere la lista “Valle d’Aosta-Bene comune”. Due gli incontri previsti sul territorio regionale: il primo si è svolto ad Aosta presso il Ristorante Surplace, in presenza delle candidate donne della lista, per parlare di pari opportunità, mentre in serata, alla sala consiliare di Nus, sono state affrontate soprattutto tematiche ambientali.

"Le donne sono portatrici della necessità di un cambiamento vero”
In particolare, a incassare il supporto della senatrice sono state le dodici candidate della lista. “Dovrebbero essere elette tutte – ha spiegato Puppato, insistendo sull’arretratezza storica della condizione femminile in Italia – perché le donne hanno un’altra visione, un altro occhio, un altro senso del bene comune e sono portatrici della necessità di un cambiamento vero”. E poi ha aggiunto: “In Veneto è obbligatoria la presenza in lista del 50% di donne in lista, pena l’annullamento della stessa”.

Sul tema è intervenuta anche l’ex consigliera di parità, Antonella Barillà, che è tornata nuovamente sulla questione delle sue dimissioni – “senza mezzi tecnici e di segreteria non ero in condizione di fare nulla, tanto meno di deliberare”, prima di sottolineare “la necessità di riformare organismi di parità”. Un’analisi confermata anche da Erika Guichardaz, secondo cui “la consulta è nominata dalla politica e quindi segue dei meccanismi prettamente politici di maggioranza-minoranza che non non dovrebbero invece intervenire”.

“L’obiettivo rifiuti zero è realizzabile”
Insieme alle Pari Opportunità, uno dei temi toccati dalla senatrice, a Nus, è stato quello dell’ambiente. “In Italia c’è una quantità incredibile di amministrazioni che hanno non solo sperimentato, ma anche programmato e spesso messo in campo un sistema di raccolta e di smaltimento che riduce ai minimi termini i rifiuti portandoli a diventare risorse e quindi materie prime da restituire al mercato dei beni ambientali”. Come esempio, ha portato l’esperienza maturata in veste di sindaco del proprio Comune, Montebelluna, e di consigliere regionale, proponendo una serie d’idee per uno sviluppo sostenibile a partire dal turismo in sinergia con l’agricoltura. “Anche noi abbiamo deciso di accantonare il progetto che prevedeva la realizzazione di un inceneritre – ha spiegato – e siamo riusciti a raggiungere l’83% di raccolta differenziata, anche se in linea di massima credo sia necessario operare su più livelli, ad esempio con una riduzione del traffico automobilistico da una parte, e la creazione di più piste ciclabili e aree verdi”.

“Il Governo è quello che è, ma in Parlamento si può lavorare bene”
Non sono mancati, inoltre, gli inevitabili commenti sul nuovo governo, presieduto da Enrico Letta. “Alcune caselle sono state riempite in maniera piuttosto incomprensibile, sono state fatte delle scelte oserei dire pericolose: Biancofiore e pari opportunità sono un ossimoro. Insomma, il governo è quello che è, ma in Parlamento c’è una maggioranza, fatta di giovani e di donne competenti e capaci, penso si possa lavorare bene in maniera trasversale. Di sicuro dobbiamo evitare di procedere a suon di decreti-legge per lavorare invece in maniera rapida, imponendoci dei limiti, per fare le riforme necessarie. Le leggi devono essere chiare, semplici, coordinate e finanziate”. D’altro canto però Puppato ha mandato un messaggio chiarissimo ai vertici del proprio partito: “Se non escono i nomi dei 101 “traditori” di Prodi, non intendo restare nel Pd”. 

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