Mentre in aula si riflette sulla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere, Marco Carrel decide di togliersi alcuni “sassolini” dalle scarpe. L’occasione è data dall’annuncio, a inizio seduta, della nuova denominazione del gruppo degli ex alleati: il Centro Autonomista – Centre Autonomiste. Ne fanno parte Marco Viérin, Luisa Trione (rispettivamente capogruppo e vice), Stefano Aggravi, Leonardo Lotto e Carlo Marzi.
L’ex assessore all’Agricoltura rimane solo nel gruppo Autonomisti di Centro.
“Il Centro Autonomista è stato fondato da persone uscite dal progetto Autonomisti di Centro per mere esigenze di poltrona – scandisce Carrel –. Non ho ancora capito se la scelta di accettare il veto del presidente Testolin sulla mia persona e sul movimento creato da Augusto Rollandin derivi dai dubbi che ho sollevato sulla correttezza di usare un acronimo quasi identico. Ma, in fondo, questo non è il punto più rilevante. La vera questione è che, come ha ricordato anche il presidente Aggravi, è in Consiglio regionale che si gioca la democrazia valdostana. E per conservare credibilità serve chiarezza. Dare due denominazioni molto simili a gruppi diversi non chiarisce nulla, ma confonde i valdostani. Non è così che si avvicinano i cittadini alla politica”.
Carrel nega di aver rifiutato l’offerta di ruoli apicali: “Ci siamo alzati dal tavolo delle trattative solo quando ci è stato detto chiaramente da Testolin che il mio posto poteva essere solo all’opposizione, con il silenzio-assenso degli alleati del progetto Autonomisti di Centro”.
Poi l’affondo al presidente della Regione e ai suoi nuovi alleati: “Dal 2023 al 2025 abbiamo sostenuto il suo governo, in un momento in cui i problemi interni al suo movimento ne minavano la stabilità, e lei mi ha definito ‘inaffidabile’. Chissà, forse per giustificare un’apertura a destra, per ora solo a Forza Italia, poi chissà”.
“Spero – prosegue Carrel – che si rivelerà più affidabile chi, già al secondo Consiglio, è uscito dal gruppo nel quale era stato eletto, pur di ottenere la presidenza del Consiglio, due assessorati e due commissioni. O chi, nella storia recente del Consiglio, è ben noto per aver cambiato partito, gruppo e idee politiche più volte”.

Una risposta
Il consigliere, molto evangelicamente, pare cercare la pagliuzza e non vedere la trave…