Le prime reazioni politiche: “Sconfitto il centro destra”

Con un’alta percentuale di affluenza, mentre per le vie di Aosta i comitati promotori festeggiano il raggiungimento del quorum, iniziano ad arrivare i primi commenti politici.
Festeggiamenti in Place des Franchises
Politica

Con un’alta percentuale di partecipazione per la consultazione dei quattro referendum popolari, mentre per le vie di Aosta i comitati promotori festeggiano il raggiungimento del quorum, iniziano ad arrivare i primi commenti politici.

I parlamentari

Il deputato valdostano Roberto Nicco parla di indicazioni della maggioranza di Governo che sono state seccamente bocciate: “Il voto – ha commentato – ha anche un chiaro ed inequivocabile significato politico di sconfitta per il centrodestra. Berlusconi, invece di proseguire nella campagna acquisti tra i parlamentari per puntellare una maggioranza traballante, dovrebbe prenderne atto nel dibattito fissato alla Camera il 22 giugno e trarne le conseguenze”.

“Prendiamo atto che nel paese orami c’è una maggioranza diversa da quella rappresentata in Parlamento – è il commento del senatore Antonio Fosson -, questo è un dato di fatto. Si apre certamente una stagione di cambiamenti. Vediamo cosa porterà”.

 

Nell’Union Valdotaine

"L’Uv ha visto giusto – dichiara il presidente del mouvement, Ego Perron – quanto proposto da noi con tre sì e libertà di voto sul legittimo impedimento è stata accolta positivamente dall’elettorato. Sicuramente è stato espresso un disagio verso l’area del governo nazionale e chi lo subisce in primis deve tenere conto dell’orientamento degli elettori. Ma non è possibile nessuna equazione diretta: l’asse Union – PDL sarebbe più debole se in questo momento non ci fosse un governo, ma così non è. L’alleanza con il Popolo della Libertà è per il bene della Valle d’Aosta".

Chi però qualche "equazione diretta" la fa è Luciano Caveri, consigliere regionale unionista, sul suo blog: "Anche in Valle – scrive Caveri – e a fronte di una forte partecipazione al voto, ci sarà chi dubita – come me – dell’alleanza regionale con il Popolo della Libertà e dirà di conseguenza che bisogna essere cauti e rendersi conto della necessità di smetterla di guardare al berlusconismo con speranza e chi, invece, se ne farà un baffo, sostenendo che i referendum non sono elezioni (quando erano elezioni, pochi giorni fa, non erano quelle politiche…) e che l’alleanza va benissimo e che, come si dice, «a caval donato non si guarda in bocca» e, se l’alleanza non si dimostrerà un puledrino, ma sarà un ronzino, poco importa".

 

Il centro sinistra

Di “fortissimo segnale da parte dei cittadini” parla il segretario fresco di nomina di Alpe, Chantal Certan: “In Valle la percentuale è ancora più alta rispetto alla media nazionale, segno che i cittadini non sono stanchi di esprimersi”. E aggiunge: “Anche la petizione sul pirogassificatore non va sottovalutata alla luce di questo risultato referendario”.

"Questo voto ha espresso una sensibilità ambientalista e di giustizia – dice il segretario PD Raimondo Donzel – Si sono bocciate norme del governo Berlusconi e questo è avvenuto anche in Valle. L’alleanza Uv-PdL certo non rappresenta questa sensibilità".

…e il centro destra

“La volontà del popolo è sovrana, ma non possiamo non considerare che questo voto è avvenuto sulla scia emotiva degli ultimi disastri nucleari – dice Alberto Zucchi, coordinatore vicario del PDL -. Il significato però è anche politico: il Popolo della Libertà deve serrare i ranghi per evitare che alle prossime elezioni politiche si ripetano situazioni simili a quelle che abbiamo visto”.

Di segno opposto i commenti nel centro destra. “Non sono andato a votare e non lo nascondo – dice il consigliere regionale del PdL Enrico Tibaldi – ma questo segnale non va sottovalutato e va considerato attentamente. Probabilmente ci saranno ricadute a livello nazionale, soprattutto per volontà della Lega”.

 

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