Quello che è uscito dalle elezioni comunali del 23 maggio è un Consiglio comunale di Aosta in gran parte rinnovato, "e soprattutto ringiovanito", come tiene a sottolineare il nuovo sindaco Bruno Giordano. Molti i volti noti, da Andrea Paron, autore di un exploit per il PdL, che si dichiara "soddisfattissimo per un risultato ottenuto grazie al sostegno di tutta la componente ex Alleanza Nazionale".
Sul fronte opposto, per Sinistra per la città siederà in consiglio lo storico Paolo Momigliano Levi: "Porterò la sensibilità dell'intera sinistra – spiega Momigliano, già candidato alle primarie della coalizione – che dovrà esprimersi sui temi caldi, dal lavoro alla casa. Assieme ad ALPE, vorremmo portare nell'assemblea lo stile complessivo dell'Alleanza autonomista progressista, che ha la prerogativa di unire ed essere propositiva".
Fédération Autonomiste porterà in Consiglio due eletti: la new entry è Salvatore Luberto, ex presidente dell'APS spa. "E' stato un buon risultato – spiega Walter Musso, segretario della sezione aostana di FA – che ci permetterà di rientrare nell'esecutivo. Sui voti complessivi ha sicuramente inciso l'assenza di un nostro Assessore nella Giunta uscente". Non porterà invece alcun Consigliere nella nuova assemblea la Lega Nord: "E' un ottimo risultato per la coalizione, e noi daremo il nostro contributo per quel poco che riusciremo a fare – spiega Sergio Ferrero, segretario regionale – soprattutto nei nostri progetti più cari, dalla sicurezza all'aiuto alle famiglie locali, più che alle altre. La defezione dell'ex presidente Aldo Meinardi non peserà proprio per niente".
L'altra forza che non entra in Consiglio, tra le nove liste in gioco, è l'Italia dei Valori: "Indubbiamente è una sconfitta – spiega l'ex coordinatrice donne IdV Lorella Vezza – Aosta ha scelto la coalizione che ha legato l'UV alla destra e hanno digerito anche questa". Sull'appello al non-voto degli "Amici di Beppe Grillo", il partito di Antonio Di Pietro non vuole esprimersi: "Non vogliamo scaricare colpe sugli altri, e non vorremmo attribuire l'astensionismo a forze che fanno l'appello contro chi vuole costruire l'alternativa. Dobbiamo ripartire dalla sinistra, e non dalla sinistra autonomista".