Legambiente: se la Regione raccogliesse anche l’umido non sarebbe più conveniente bruciare i rifiuti

“Più aumenta la raccolta differenziata più diventa assurda la spesa di 220 milioni di euro per un impianto che bruci i rifiuti indifferenziati.” Cosi in una nota Legambiente commenta la decisione della III Commissione regionale di bocciare la petizione.
Politica

“Più aumenta la raccolta differenziata più diventa assurda la spesa di 220 milioni di euro per un impianto (quale non si sa) che bruci i rifiuti indifferenziati.” Cosi in una nota Legambiente commenta la decisione della III Commissione regionale di respingere la petizione che chiedeva la raccolta dell’umido in Valle e la costruzione di un centro regionale di compostaggio.

“Si è detto  – spiega nella nota Legambiente – che in varie vallate si sta attivando il compostaggio domestico; la petizione non proponeva affatto una raccolta dove c’è già il compostaggio, ma solo dove non è facile farlo, come ad Aosta. Si è detto che il compost non avrebbe mercato; ce l’ha in tutti quei posti dove viene fatto bene e ne viene intelligentemente incentivato l’uso.”

Secondo l’Associazione ambientalista “siccome la Regione ha deciso di bruciare, ridurre ulteriormente il già scarso materiale per alimentare l’impianto alzerebbe ulteriormente il costo unitario che, è stato calcolato, raggiungerà la ragguardevole cifra di 220 euro a tonnellata.  Non sarà inoltre attivata una tariffa puntuale per premiare chi produce meno rifiuti e incentivare la raccolta differenziata (sennò che cosa bruciano?) e quindi il passaggio da tassa a tariffa previsto dalla legge costerà a tutti uno sproposito. “

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