"Voto la fiducia con poco entusiasmo, in quanto il Governo, ancora una volta, rimanda, nel testo che votiamo oggi in Senato, gli impegni presi con la Regione autonoma della Valle d’Aosta relativi all’attuazione degli accordi siglati in materia economico-finanziaria". Così il Senatore valdostano Albert Lanièce spiega il voto di fiducia alla Legge di stabilità, da poco approvata al Senato
Lanièce spiega come il proprio voto sia legato all’accoglimento da parte della Commissione Bilancio e dal Governo di mio ordine del giorno "che impegna il Governo stesso ad attivare, entro un mese, un tavolo di lavoro che porti alla definitiva intesa sull’attuazione di quanto previsto dall’impegno bilaterale tra lo Stato e la Regione Autonoma della Valle d’Aosta".
Il senatore valdostano ricorda come gli emendamenti presentati con l’obiettivo di dare attuazione all’accordo siglato tra il Ministro dell’Economia Padoan ed il Presidente Rollandin, nel luglio scorso in particolare per quanto riguarda il mancato trasferimento dello Stato delle accise dovute alla Regione per il periodo 2011-2015, pari a 540 milioni di euro, ed il passaggio della disciplina del patto di stabilità alla disciplina del pareggio di bilancio, non siano stati accolti dal Governo. "La difficoltà di copertura finanziaria, in questo frangente, delle somme a noi dovute, hanno portato il Vice Ministro Morando a chiedere un ulteriore rinvio dell’argomento, riconoscendo al tempo stesso la mancanza dello Stato verso la Regione" spiega Lanièce.
"Visto, quindi, il tema molto delicato ed importante e le trattative ancora in corso, ho optato in questo primo passaggio parlamentare della legge di stabilità – ve ne sono ancora due, uno alla Camera ed uno nuovamente al Senato – di votare la fiducia per non compromettere l’auspicato esito positivo di una vicenda delicata che vede la Regione legittima creditrice nei confronti dello Stato."
Infine il senatore valdostano cita alcuni elementi positivi della Legge di stabilità come: l’abolizione della Tasi sulla prima casa, l’innalzamento della soglia del contante a 3 mila euro, il ridimensionato del pagamento dell’Imu per gli impianti a fune e la riduzione del taglio di finanziamenti originariamente previsto per Patronati e Caf.