“Mi sembra giusto che la Valle d’Aosta possa avere una candidatura aggiuntiva”. Con queste parole, nella serata di ieri, giovedì 16 aprile, ha aperto la sua campagna elettorale per le prossime europee Lorella Vezza. A presentare la candidata valdostana c’era anche un padrino d’eccezione, Leoluca Orlando, parlamentare dell’Idv ed ex sindaco di Palermo.
La Vezza correrà alle Europee per il suo partito, presentandosi nella circoscrizione del nord-ovest. Si troverà quindi a confrontarsi con il candidato del Galletto. “L’Idv e il Galletto – spiega la Vezza – hanno due elettorati diversi. Loro si rivolgono agli autonomisti, noi cerchiamo di captare soprattutto gli scontenti della politica, le persone che altrimenti non andrebbero a votare”. L’apparentamento con la coalizione del Galletto è recente, risale al 25 marzo scorso, quando Di Pietro in persona era venuto a benedirlo. Dopo neanche un mese si parla già di “noi e di loro”.
“Molti non capiscono la decisione della mia candidatura – prosegue Lorella Vezza -, ma ripeto, abbiamo elettorati diversi”. E, in effetti, sono in molti a non capire. L’Idv doveva presentare candidati suoi nella circoscrizione del nord-ovest, è ovvio, e questa è anche la condizione che rende possibile l’apparentamento con un partito della nostra regione. Ma perché un candidato valdostano quando si è appena messo in piedi un apparentamento? “Noi – dice la Vezza – non entreremo nella scelta del candidato del Galletto. Io farò la mia campagna elettorale e il Galletto la sua”. Ed ecco che ritorna il “noi e loro”. Non stupisce il fatto che parte dei valdostani non capisca.
“Molti non capiscono la decisione della mia candidatura – prosegue Lorella Vezza -, ma ripeto, abbiamo elettorati diversi”. E, in effetti, sono in molti a non capire. L’Idv doveva presentare candidati suoi nella circoscrizione del nord-ovest, è ovvio, e questa è anche la condizione che rende possibile l’apparentamento con un partito della nostra regione. Ma perché un candidato valdostano quando si è appena messo in piedi un apparentamento? “Noi – dice la Vezza – non entreremo nella scelta del candidato del Galletto. Io farò la mia campagna elettorale e il Galletto la sua”. Ed ecco che ritorna il “noi e loro”. Non stupisce il fatto che parte dei valdostani non capisca.
Nel documento che sanciva la rinascita dell’Alleanza autonomista progressista (della quale, come ha ricordato Marco Belardi “L’Idv fa parte da sempre”) si legge: “I sottoscritti, in rappresentanza delle proprie forze politiche esprimono la volontà di presentarsi insieme nelle prossime competizioni elettorali ed in particolare nelle elezioni del 6 e 7 giugno per il rinnovo del Parlamento europeo”. Seguivano le firme dei rappresentanti di Rv, VdA Vive, Verdi, dell’associzione Loris Fortuna e dell’Idv. Come direbbe Maurizio Crozza imitando Veltroni: “ci presentiamo insieme, ma anche da soli”.
La candidata valdostana ha poi ripercorso la sua breve storia politica: “Ho iniziato presentandomi con una lista civica nel mio comune, Antey-Saint-André; sono stata tra le fondatrici di Renouveau da cui sono uscita, avvicinandomi in seguito all’Idv. E – sottolinea – non sono mai stata unionista”. “Se venissi eletta – spiega – mi occuperei di sociale, di handicap, di autismo voglio dare voce a chi non ha voce. E’ l’ambito che conosco meglio”. La Vezza, in effetti, era stata assessore al Bilancio, alla scuola e alle politiche sociali nella piccola realtà di Antey.
Leoluca Orlando, nel suo intervento, ha spiegato la filosofia dell’Idv: “I valori”. “Crediamo – dice – che si debba conciliare l’attenzione al territorio ai valori. Se c’è solo la prima si diventa egoisti e razzisti. L’autonomia valdostana – prosegue Orlando – non può ignorare i valori europei. Non può diventare un’isola felice per le caste. Perché, anche in Valle ci sono tanti Berlusconi”.
Leoluca Orlando, nel suo intervento, ha spiegato la filosofia dell’Idv: “I valori”. “Crediamo – dice – che si debba conciliare l’attenzione al territorio ai valori. Se c’è solo la prima si diventa egoisti e razzisti. L’autonomia valdostana – prosegue Orlando – non può ignorare i valori europei. Non può diventare un’isola felice per le caste. Perché, anche in Valle ci sono tanti Berlusconi”.