Avs ricorrerà contro Bertschy e Testolin in Giunta, ma potrebbero aggiungersi altre firme

A firmarlo sarà Avs, come conferma la consigliera Minelli, ma potrebbero aggiungersi altri soggetti politici. La questione è stata esaminata ieri in una riunione tra tutti i gruppi di opposizione e le risposte sono attese per l’inizio della prossima settimana.
L'assessore Luigi Bertschy ed il presidente Renzo Testolin
Politica

Il ricorso sull’attribuzione di incarichi nella Giunta regionale a Renzo Testolin (Presidente della Regione) e Luigi Bertschy (vicepresidente) si farà. A firmarlo, sicuramente Alleanza Verdi e Sinistra. “Abbiamo avuto mandato dal nostro Coordinamento di andare avanti”, spiega la consigliera Chiara Minelli. Ai promotori dell’iniziativa, però, potrebbero aggiungersi altre formazioni politiche.

E’ infatti del pomeriggio di ieri, giovedì 20 novembre, una riunione in cui tutti i gruppi di opposizione in Consiglio Valle (oltre ad Avs, Pd, Adc-Pla, Renaissance, FdI e Lega) hanno esaminato la questione. “L’incontro era stato richiesto da consiglieri di altri gruppi, che volevano avere informazioni. – aggiunge Minelli – Abbiamo quindi accolto quella richiesta, estendendo l’invito all’incontro a tutta l’opposizione, considerato che la pregiudiziale era stata votata a 14. Dopodiché, ognuno farà al suo interno le sue valutazioni”.

Le risposte degli altri gruppi (il panorama dell’opposizione è più variegato della scorsa legislatura, includendo sia parti di centrosinistra, sia di centrodestra) sono attese per l’inizio della prossima settimana. Il ricorso va presentato al tribunale ordinario, nell’arco di un mese dall’elezione della giunta Testolin, che risale al 6 novembre scorso. Il nodo della questione è il limite di mandati in giunta stabilito dalla legge regionale 21 del 2007.

A corroborare il ricorso è il parere pro veritate del professore Andrea Morrone dell’autunno 2004, richiesto da Avs, in cui l’ordinario di diritto e giustizia costituzionale all’Università di Bologna concludeva che “avendo già ricoperto per tre volte consecutive una carica interna alla Giunta regionale, in tre legislature successive”, Testolin e Bertschy “non sono rieleggibili, nella prossima legislatura, per una quarta volta ad una carica interna alla Giunta regionale”.

Nei pareri del professor Enrico Grosso (cui, nel giugno scorso, si erano rivolti Testolin e Bertschy) e del giurista Nicola Lupo (incaricato, lo scorso ottobre, dalla segreteria generale del Consiglio regionale) la possibilità, per i due eletti, di sedere in Giunta deriva, tra altre considerazioni, dal fatto che la terza legislatura vada considerata invece, per entrambi, quella appena iniziata.

Il parere del Prof. Lupo: Testolin e Bertschy possono entrare nella nuova Giunta

22 ottobre 2025 – Ore 13.41, di Silvia Savoye

Consiglio Regionale- Renzo Testolin - Ph Nicole Jocollé
Consiglio Regionale- Renzo Testolin – Ph Nicole Jocollé

Il presidente della Regione, Renzo Testolin, e l’assessore Luigi Bertschy potranno essere nominati nuovamente in Giunta nella legislatura che si aprirà il 28 ottobre prossimo, alla luce dell’articolo 3, comma 3, della legge regionale 21/2007, che disciplina il limite dei mandati consecutivi. A stabilirlo è il parere del costituzionalista Nicola Lupo, richiesto dagli uffici del Consiglio Valle per chiarire l’applicazione della norma.

Nelle sue conclusioni, il professor Lupo scrive: “Ritengo di poter rispondere in senso affermativo al quesito che mi è stato sottoposto: nella XVII legislatura, che sta per aprirsi, il dettato dell’art. 3, comma 3, della legge regionale 7 agosto 2007, n. 21, consente a due consiglieri neo-eletti – l’attuale Presidente della Regione e l’attuale Assessore allo sviluppo economico, formazione e lavoro, trasporti e mobilità sostenibile – di poter ricoprire un’ulteriore carica nel costituendo Governo regionale, visto che per entrambi è da ritenersi applicabile l’eccezione abilitativa prevista dal secondo periodo di tale comma, alla luce del fatto che nella XV legislatura la carica da loro ricoperta in Giunta ha senz’altro avuto una durata inferiore a due anni, sei mesi e un giorno”.

Perché la norma non si applica

Il costituzionalista ricorda che entrambi hanno fatto parte della Giunta regionale nella XV legislatura per un periodo inferiore a due anni, sei mesi e un giorno, rientrando così nella deroga prevista dalla parte finale dell’articolo 3, comma 3. Inoltre, nella prima fase della XV legislatura (dal 27 giugno al 10 dicembre 2018) era in carica una Giunta di cui né Testolin né Bertschy facevano parte. Entrambi hanno assunto cariche solo a partire dal 10 dicembre 2018 fino al 19 ottobre 2020, per un totale di un anno, dieci mesi e nove giorni.

I dubbi sulla legittimità della norma

Lupo solleva poi, al pari del professor Grosso, dubbi di legittimità costituzionale sulla norma stessa, poiché: i sistemi parlamentari, come quello valdostano, non richiedono le stesse limitazioni ai mandati previsti nei sistemi presidenziali o semi-presidenziali, dove c’è l’elezione diretta; la disposizione potrebbe entrare in conflitto con l’articolo 51 della Costituzione, che garantisce il diritto all’elettorato passivo e potrebbe violare i principi di proporzionalità e ragionevolezza.

Nessuna conseguenza per il Consiglio

Infine, rispondendo al quesito sugli effetti che l’elezione in Giunta di Testolin e Bertschy potrebbe avere sul Consiglio regionale, Lupo chiarisce che non sussistono motivi di invalidità: “L’eventuale elezione dei due consiglieri regionali deve considerarsi pienamente valida, e non determina alcuna conseguenza negativa per il Consiglio regionale”.

Affidato l’incarico legale per chiarire il limite dei mandati in Giunta. Domani al via i primi incontri per la nuova maggioranza

15 ottobre 2025

Sarà Nicola Lupo, Professore ordinario di Diritto Costituzionale e Pubblico nonché di Diritto delle Assemblee Elettive presso la LUISS Guido Carli di Roma, a chiarire se Renzo Testolin e Luigi Bertschy potranno continuare a sedere nella prossima Giunta regionale. È di oggi il provvedimento dirigenziale con cui gli uffici del Consiglio Valle, a seguito della decisione dell’Ufficio di Presidenza del 10 ottobre scorso, affidano l’incarico al professionista di redigere un parere legale esterno “pro veritate”, “nell’esclusivo interesse e a supporto dell’istituzione”. Il Professor Lupo dovrà in particolare sciogliere il nodo legato alla corretta interpretazione del comma 3 dell’articolo 3 della legge regionale 21/2007 e chiarire se la norma consenta o non consenta a Testolin e Bertschy di ricoprire un’ulteriore carica nel costituendo Governo regionale, indicando anche quali sarebbero le conseguenze per l’istituzione qualora il caso prospettato si verificasse.

Nell’atto viene sottolineata la complessità e la delicatezza della questione “con riflessi di ordine istituzionale non indifferenti, stante anche l’esistenza di pareri legali contrastanti” (uno redatto dal professor Grosso per Testolin e Bertschy, uno dal professor Morrone per AVS), ma anche l’urgenza di poter disporre del parere in tempi rapidi, in vista della prima adunanza della nuova legislatura, fissata per il 28 ottobre. In quell’occasione è in programma – salvo rinvii – il rinnovo degli organi, tra cui l’elezione del Presidente della Regione e della Giunta.

La necessità di arrivare al 28 ottobre con in mano un parere terzo è legata anche al Regolamento interno del Consiglio Valle, che prevede all’articolo 88, comma 2, “che siano gli scrutatori a dover dichiarare nulle le designazioni attribuite a persone ineleggibili”, esponendo l’istituzione al rischio di ricorsi già palesato.

L’eventuale ritorno alla Presidenza di Testolin resta, prima ancora che tecnica, una questione politica interna all’Union Valdôtaine. Sul tema, il folto gruppo di neo eletti non ha una visione comune e non è detto che il parere – ammesso che arrivi prima del 28 ottobre – sia di aiuto nella scelta. Senza presidente incaricato, la commissione politica del Leone Rampante inizierà domani, giovedì 16 ottobre, gli incontri con le forze politiche per definire il perimetro della nuova maggioranza. Il primo appuntamento è con gli Autonomisti di Centro, che con i loro sei eletti consentirebbero all’UV di dar vita a una maggioranza ristretta a 19, anche se qualcuno spera di poterla allargare a un 20esimo eletto, che potrebbe non riconoscersi nell’attuale minoranza.

Gli incontri con tutte le forze politiche presenti nel nuovo Consiglio Valle dovrebbero concludersi lunedì. Nel frattempo, la speranza è di avere sul tavolo anche il parere terzo del Consiglio Valle per sciogliere il nodo della presidenza della Regione, uno dei posti apicali, assieme all’altro, quello del Consiglio Valle, che in caso di maggioranza ristretta l’Uv e, forse, lo stesso Testolin potrebbero ambire a occupare, soprattutto se prenderà quota la parte del gruppo contraria al suo ritorno in Giunta.

VdA Aperta attacca sui mandati di Testolin e Bertschy: “Le leggi vengono interpretate a seconda della convenienza politica”

9 ottobre 2025

La pubblicazione del parere legale, di parte, che consentirebbe a Testolin e Bertschy di ricoprire di nuovo incarichi in Giunta, nonostante il limite ai mandati previsto dalla legge regionale, non ci stupisce e conferma ciò che temevamo: in Valle d’Aosta le leggi vengono interpretate a seconda della convenienza politica”.

A scriverlo, in una nota, è Valle d’Aosta Aperta, che parla di “una norma che è nata per garantire il ricambio e limitare il potere ed invece diventa un’opzione a discrezione di chi governa, continuando a usare le regole come strumenti flessibili, adattandole alle proprie esigenze”.

Non solo: “La trasparenza e la coerenza istituzionali non sono dettagli tecnici ma il fondamento della democrazia regionale, non un gioco”. Per questo, aggiunge VdA Aperta, “stupisce che questo parere venga consegnato dopo le elezioni: la chiarezza andava fatta prima del voto, come avevamo richiesto, per evitare di prendere in giro i cittadini e iniziare infinite battaglie legali, come peraltro già annunciate”.

La partita del Testolin tris si gioca anche in casa UV

8 ottobre 2025

Renzo Testolin
Il presidente Renzo Testolin.

Volere è potere o potere è volere? Se il parere terzo, che con ogni probabilità verrà chiesto dall’Ufficio di presidenza, dirimerà la questione del limite dei mandati in Giunta, spetterà in ogni caso al gruppo Uv decidere se Renzo Testolin può continuare a governare la Valle d’Aosta. È una consuetudine – e non un principio sancito da una norma – che al più votato venga affidato il mandato esplorativo in qualità di presidente incaricato per costruire il nuovo Governo.

Sulla carta, non tutti i 12 consiglieri Uv eletti potrebbero vedere di buon occhio un Testolin tris. Sicuramente contrari sarebbero chi ha visto sfumare la propria chance di tornare in Giunta, chi ha rischiato di rimanere fuori da piazza Deffeyes, chi non è stato aiutato in campagna elettorale ma anzi osteggiato, e chi due anni fa è stato messo all’angolo e ha dovuto cedere la presidenza della Regione. I voti contro la presidenza di Testolin potrebbero quindi essere maggiori di quelli a favore, e questo solo all’interno del gruppo Uv. Ma lo spoglio ha creato malumori anche tra gli Autonomisti di Centro. I grandi manovratori sarebbero già all’opera.

Le incognite non finiscono qui. Il parere richiesto da questo Ufficio di presidenza sarà utilizzato anche dal prossimo? Tra i primi atti della nuova Assemblea, convocata per il 28 ottobre, ci sarà l’elezione del nuovo presidente del Consiglio regionale, del vice e dei segretari, e nulla esclude che vengano richiesti nuovi approfondimenti sulla questione. Un altro parere, del Professore Morrone esiste già ed è stato depositato da Alleanza Verdi Sinistra negli uffici del Consiglio Valle. La minoranza potrebbe portare la querelle, in caso di elezione di Testolin, davanti alla Corte d’Appello di Torino, organo competente in materia.

Il tempo, però, non è infinito. La legge regionale 21/2007, che fissa il limite dei mandati, concede 60 giorni – entro il 28 novembre – dalle elezioni per formare una maggioranza, pena lo scioglimento del Consiglio regionale.

E così, mentre la macchina istituzionale corre contro il tempo, qualcuno inizia a sussurrare che la determinazione di Testolin di forzare la mano potrebbe nascondere in realtà un tentativo strategico: assicurarsi la presidenza del Consiglio Valle prima che ogni possibilità sfumi. L’orizzonte resta incerto, e le prossime settimane potrebbero rivelarsi decisive.

Alleanza Verdi Sinistra: “Chiara la legge sul limite dei mandati in Giunta, si applichi senza eccezioni”

Rete Civica - da sx Massimiliano Kratter, Chiara Minelli e Elio Riccarand
Rete Civica – da sx Massimiliano Kratter, Chiara Minelli e Elio Riccarand

8 ottobre ore 11.34

La formulazione della legge è chiarissima“. A dirlo sulla querelle del limite dei mandati in Giunta regionale è Alleanza Verdi Sinistra nel chiedere l’applicazione della legge, annunciando che in caso contrario “ricorrerà in tutte le sedi opportune contro violazioni di una norma voluta dal legislatore”.

La questione, ricorda il movimento, era nota fin dall’autunno 2024. Avs aveva chiesto un parere pro veritate al Prof Andrea Morrone, Ordinario di diritto e giustizia costituzionale presso l’Università di Bologna che così concludeva: “l’art. 3.3, l.r. n. 21/2007 vieta la rieleggibilità, per la terza volta consecutiva, alla carica di Presidente della Regione, Assessore e Vice-Presidente della Regione, di chi ha già svolto una qualsiasi di quelle stesse cariche, in due precedenti legislature consecutive, salvo che una delle due cariche ricoperte abbia avuto una durata inferiore a due anni, sei mesi e un giorno; di conseguenza, avendo già ricoperto per tre volte consecutive una carica interna alla Giunta regionale, in tre legislature successive, gli attuali titolari della carica di Presidente della Regione e di Vice-Presidente della Regione non sono rieleggibili, nella prossima legislatura, per una quarta volta ad una carica interna alla Giunta regionale”.

Parere che è stato depositato formalmente alla Presidenza del Consiglio regionale.

“Testolin e Bertschy sono preoccupati, mettono le mani avanti e cercano l’appoggio di pareri legali interpretativi,  – conclude Avs – ma la volontà del legislatore è chiarissima nel porre un limite alle cariche in Giunta che, come si è visto anche nella recente tornata elettorale, condizionano pesantemente il voto e la politica valdostana”.

Il limite dei mandati? In Valle d’Aosta “non è obbligo costituzionale, ma una scelta discrezionale”

8 ottobre 2025

consiglio regionale
consiglio regionale

Il limite ai mandati in Giunta non è una “disposizione costituzionalmente obbligatoria”, ma una scelta politica e discrezionale del legislatore valdostano. A sostenerlo è il professore e avvocato Enrico Grosso, nel parere redatto il 30 giugno scorso per il Presidente della Regione Renzo Testolin e l’Assessore Luigi Bertschy, con cui conferma la possibilità della loro rieleggibilità nella prossima legislatura regionale.

Il nodo giuridico ruota attorno l’articolo 3, comma 3, della legge regionale 21/2007, che prevede un divieto di terzo mandato consecutivo in Giunta. Tuttavia, spiega il prof. Grosso, in Valle d’Aosta la Giunta non è eletta a suffragio universale e diretto, ma viene designata dal Consiglio regionale. Non si applicano quindi automaticamente le stesse logiche previste dall’art. 122 della Costituzione per i presidenti di Regione eletti direttamente dal popolo, e non c’è il rischio di un “governatore assoluto” da limitare con vincoli di durata.

Richiamando numerose sentenze della Corte Costituzionale, il parere sottolinea come i limiti all’elettorato passivo, cioè al diritto di candidarsi, siano eccezioni alla regola generale di piena eleggibilità garantita dall’art. 51 della Costituzione. Ogni causa di ineleggibilità, spiega Grosso, deve quindi essere: motivata da un interesse pubblico concreto, esplicitamente prevista dal legislatore, interpretata in modo restrittivo e non applicabile per analogia.

L’articolo 3, comma 3 della legge regionale 21/2007, secondo il Professore Grosso, risulta formulato in modo “infelice, ambiguo e sfuggente”, lasciando spazio a diverse interpretazioni letterali, entrambe compatibili con il testo, ma con implicazioni molto diverse.

Il parere ne prende in esame due. In base alla prima il divieto riguarda il terzo mandato consecutivo in senso assoluto, la deroga è possibile solo se uno dei due mandati precedenti ha avuto durata inferiore a 2 anni, 6 mesi e 1 giorno. In questa lettura, un quarto mandato consecutivo sarebbe sempre vietato.

Nella seconda interpretazione la disposizione riguarda solo la terza legislatura consecutiva, limitandosi a valutare la durata dei mandati immediatamente precedenti e eventuali mandati ulteriormente precedenti non influirebbero sulla rielezione nella terza legislatura.

La seconda interpretazione è per il professor Grosso la più corretta, poiché rispetta il principio costituzionale secondo cui l’eleggibilità è la regola e l’ineleggibilità l’eccezione.

“La norma – si legge nel parere – va letta nel senso che l’inibizione alla rielezione si applica solo quando entrambi i mandati immediatamente precedenti abbiano superato la durata limite. Non vanno considerati eventuali mandati ulteriori nel passato politico del consigliere.”

Seguendo questo criterio, sia il Presidente uscente Renzo Testolin che il Vicepresidente Luigi Bertschy risultano rieleggibili per la legislatura 2025-2030. In entrambi i casi, infatti, almeno uno dei due mandati immediatamente precedenti è stato di durata inferiore a due anni, sei mesi e un giorno, e non può quindi attivare la causa di ineleggibilità.

Testolin ha svolto il ruolo di presidente della Regione in questa legislatura per circa 2 anni e 7 mesi. In quella precedente, dal 2018 al 2020, è stato presidente per 1 anno, 10 mesi e 9 giorni e in quella ancora prima, dal 2013 al 2018 è stato in Giunta per 4 anni, 1 mese e 7 giorni, distribuiti su due periodi però non consecutivi (Dall’8 luglio 2013 al 10 marzo 2017 e Dal 10 gennaio 2018 al 25 giugno 2018).

Il Vicepresidente della Regione Valle d’Aosta, Luigi Bertschy è stato Assessore in questa legislatura per 4 anni, 8 mesi e 25 giorni. Nel 2018-2020 è stato invece in carica per 1 anno, 10 mesi e 9 giorni mentre nel 2013-2018 per 1 anno, 3 mesi e 15 giorni.

“Questa interpretazione corrisponde alla lettura più ragionevole della funzione attribuita al limite in esame, che mira a favorire cicli politici tendenzialmente “decennali” (o comunque non superiori a dieci anni).  – conclude il parere – Non rientra invece nella ratio del divieto di terzo mandato consecutivo la penalizzazione di cicli politici più frammentati, come quelli di chi, pur in più legislature, abbia ricoperto incarichi di Giunta solo per brevi periodi. Questo scenario si verifica piuttosto spesso, soprattutto con riferimento alla carica di assessore. Nelle forme di governo parlamentare, è del tutto normale che, a seguito di rimpasti e avvicendamenti, la stessa persona possa ricoprire lo stesso incarico più volte (anche più di tre) per periodi brevi e diluiti nel tempo, comunque inferiori, nel complesso, a dieci anni consecutivi”.

Testolin e Bertschy anticipano il nodo dei mandati: depositato il parere

Renzo Testolin
Renzo Testolin

7 ottobre 2025

Il Presidente della Regione Renzo Testolin e l’Assessore Luigi Bertschy anticipano i tempi sul tema del limite dei mandati. Come appreso da Ansa è stato infatti depositato agli uffici del Consiglio regionale il parere legale acquisito nei mesi scorsi, secondo il quale entrambi potrebbero ambire a un incarico in Giunta nella nuova legislatura.

L’Ufficio di presidenza del Consiglio Valle valuterà ora se chiedere ulteriori pareri terzi per chiarire definitivamente la questione.

Il limite dei mandati in Giunta regionale è disciplinato dall’articolo 3, comma 3, della legge regionale 21 del 2007, che così recita:“Chi ha ricoperto per due legislature consecutive cariche all’interno della Giunta regionale non è, allo scadere della seconda legislatura, eleggibile all’interno della Giunta nella successiva legislatura. È consentito ricoprire una carica all’interno della Giunta nella terza legislatura consecutiva, se in una delle due legislature precedenti la carica ricoperta ha avuto durata inferiore a due anni, sei mesi e un giorno”.

Il percorso di Testolin è iniziato con la prima elezione al Consiglio Valle nel 2013, quando ricoprì gli incarichi di Assessore all’Agricoltura e poi al Bilancio. La legislatura successiva, iniziata il 26 giugno 2018 con la presidenza di Nicoletta Spelgatti, ha visto un rapido susseguirsi di cambiamenti: l’insediamento di Antonio Fosson a dicembre 2019, le sue dimissioni e il ritorno di Testolin alla Presidenza. Grazie alla fine anticipata della legislatura, inferiore ai 2 anni, 6 mesi e 1 giorno previsti dalla norma, Testolin ha potuto rientrare nell’attuale consiliatura come Presidente, incarico ricoperto dal 2 marzo 2023. 

Anche il percorso di Luigi Bertschy segue logiche simili. Eletto nel 2013, ha ricoperto l’incarico di Assessore alla Sanità, Salute e Politiche Sociali dal 13 ottobre 2017. Nella legislatura successiva – terminata prematuramente – è stato Assessore agli Affari Europei, Politiche del Lavoro, Inclusione Sociale e Trasporti dal 10 dicembre 2018. Nell’attuale consiliatura, Bertschy è stato sempre presente in Giunta, assumendo temporaneamente anche il ruolo di Presidente facente funzioni durante il passaggio tra Erik Lavevaz e Renzo Testolin.

Gli uffici del Consiglio, da quanto si apprende, avevano già iniziato un’analisi della questione, ma ulteriori approfondimenti sarebbero stati necessari soltanto nel caso di eventuali richieste durante la prima convocazione del nuovo Consiglio Valle, in occasione della votazione del Presidente e della Giunta.

16 risposte

  1. Rassegnatevi, non si scolla dalla poltrona. E non lamentatevi perché lo avete votato! Pagate le parcelle degli avvocati compiacenti e zitti…
    .

  2. Poi scrivono i fervorini sulla lontananza tra le istituzioni e la gente, e sul fatto che i disillusi, sempre di più, non vanno a votare.

  3. Gli interessi della comunità non sono prioritari, spendono i nostri soldi per incollarsi alla sedia senza avere un minimo di decenza, intanto la sanità sta colassando………

  4. Il professor Grosso è un uomo di indubbia fantasia.
    I signori politici in questione persone di indubbia perseveranza.

  5. Ma non dovrebbe contare più un partito ed il suo programma che i capricci per una poltrona su cui ci si è seduti per tanti anni? Immagino che si possa aiutare un futuro Presidente o Assessore anche senza ricoprirne la carica… Soprattutto se si ha lo stesso programma e si fa parte dello stesso partito…. Troppi voti danno alla testa…

  6. quando si toccano i privilegi dei 35 scranni dorati diventa tutto discrezionale fanno richieste di pareri ovviamente a spese loro …..ma quando tocca a noi cittadini è obbligatorio vedasi buoni carburanti poi bon chauffage ….. li avete votati fanno bene a fare quello che vogliono

    1. Nn riescono a staccarsi dalla poltrona come diceva Andreotti il potere logora chi nn c’è l’ha

  7. L’oligarchia elettiva, a cooptazione, protegge sé stessa. Non vorrai mica metterci dei limiti.

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