Esternazioni Lucianaz, dal Pd solidarietà a Bertin

"Sinceramente faccio fatica a seguirla" ha detto Lucianaz al Presidente Bertin, sottolineando nel suo intervento la disabilità del Presidente del Consiglio regionale e chiedendo quindi di poter aver per iscritto gli interventi di Bertin o di farli leggere al suo segretario.
Alberto Bertin
Politica

Dopo aver istituito pochi mesi fa il Garante per i diritti delle persone con disabilità, fortemente voluto dalla Lega Valle d’Aosta, ma criticato dalle associazioni, perché nei fatti sarebbe solo una figura simbolica, il Consiglio regionale questa mattina ha offerto uno esempio poco edificante sul tema del rispetto delle differenze e della non discriminazione.

Protagonista, anche oggi, dell’adunanza dell’Assemblea regionale è il neo consigliere della Lega Vda Diego Lucianaz. L’intervento, per il quale ci si sarebbe attesi almeno una parvenza di reazione e solidarietà da parte dei colleghi consiglieri rimasti in silenzio, è indirizzato al Presidente del Consiglio regionale Alberto Bertin, reo, secondo Lucianaz, di non aver preso posizione, nelle sue comunicazioni iniziali, sulle dichiarazioni dell’Assessore Caveri. 

La normale dialettica politica è stata però sconvolta dalle successive dichiarazioni di Lucianaz rivolte al Presidente Bertin, più consone a certe “baby gang” per rimanere su temi cari alla Lega Vda. “Sinceramente faccio fatica a seguirla” ha detto Lucianaz al Presidente Bertin, sottolineando nel suo intervento la disabilità del Presidente del Consiglio regionale. “Non c’è un rimprovero personale. Le chiederei se può ovviare con la distribuzione di un testo, io oggi non ho capito tutto, altrimenti se può farle leggere al suo segretario, perché quando si tratta di annunciare gli interventi va bene tutto, però quando sono dichiarazioni dell’organo più rappresentativo credo sia giusto capire, io ho delle difficoltà”. 

Il caso vuole che il fattaccio sia avvenuto proprio oggi, mercoledì 16 novembre, quando in tutto il mondo si celebra, per volere dell’Unesco, la Giornata Internazionale della tolleranza per ricordare i principi ispiratori della Dichiarazione universale dei diritti umani, approvata dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948.

Le parole di Lucianaz, come detto, non hanno provocato alcuna reazione in aula. Nessun consigliere si è sentito in dovere di intervenire “a difesa” del Presidente del consiglio regionale e della sua dignità. Forse perché gli eccellenti 35 oratori del Consiglio regionale sono distratti dalle elezioni anticipate dietro l’angolo. Forse perché preferiscono, per paura di non essere loro stessi compresi, affidare il loro sussulto di civiltà a un comunicato stampa. O forse perché le offese personali, gli epiteti – i lettori ricorderanno l’accusa di “vecchia carampana” che sempre Diego Lucianaz rivolse alla consigliera Pulz – stanno diventando prassi comune nell’aula consiliare.

Solidarietà dal Partito democratico al Presidente Bertin

“Stranamente le parole grevi sono state pronunciate da un componente di un gruppo consiliare che ha un’idea tutta un po’ sua di solidarietà e di integrazione. ” scrive in serata il Partito democratico esprimendo “vicinanza e la solidarietà al Presidente Bertin”.

“Il consigliere Lucianaz del gruppo della Lega con grande eleganza ha detto di non riuscire a seguire il discorso del presidente avendo difficoltà a capire.  – prosegue la nota – Le parole sono state pronunciate nei confronti del Presidente del Consiglio regionale Bertin reo di essere poco comprensibile. Ovviamente nulla di personale non sia mai, ma insomma l’eleganza e l’integrazione non sono il pezzo forte del consigliere”.

Il Pd rispedisce, quindi, al mittente le accuse. “Quello che non si capisce quando parla (ad esempio di vaccini e di fantomatiche indipendenze) è proprio il consigliere Lucianaz, che magari ha un tono di voce più forte e chiaro del presidente Bertin ma che nonostante questo risulta di difficile comprensione”.

9 risposte

  1. Per alcuni anni sono stato addetto stampa del Gruppo Consiliare ALPE, al quale apparteneva il consigliere Bertin. Per seguire i suoi interventi dovevo dedicare la normale attenzione e concentrazione che riservavo ai suoi colleghi. Oggi come allora, ho difficoltà, piuttosto, a comprendere il senso delle affermazioni di alcuni consiglieri. Credo che il consigliere Lucianaz, dopo un attento controllo delle proprie capacità uditive (hai visto mai), avrebbe fatto meglio a manifestare in privato al presidente Bertin le proprie difficoltà.
    Bene ha fatto il direttore responsabile di Aostasera a mettere in evidenza il suo comportamento.

    1. Sicuramente i lettori apprezzeranno questo nuovo stile più “opinionista” della testata e la politica valdostana non mancherà certo di offrire abbondante materia per commentare comportamenti e dichiarazioni ….

  2. Il tono dell’articolo somiglia a quello di un comunicato di una parte politica più che quello di un articolo di cronaca….strano perché questa testata di solito non si lascia andare a giudizi….

  3. A me le persone schiette piacciono e credo che Lucianaz abbia fatto bene a richiedere il testo scritto se non ha capito quanto letto da Bertin…..basta ipocrisia

  4. Non voglio fare l’avvocato del Diavolo, ma credo che nessuno sia intervenuto per non rimarcare una circostanza già fin troppo imbarazzante…lasciar cadere la cosa significa tutto sommato non darle ‘peso pubblico’ e risonanza mediatica che forse andrebbe a colpire maggiormente la sensibilità del citato piuttosto che quella del citante. Detto ciò, ciao e buon lavoro

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