Mattarella ai giovani amministratori: “Generate fiducia nella comunità”

Le riflessioni del Presidente Mattarella intervenuto ad Aosta e i discorsi delle autorità locali intervenuti dinanzi al Capo dello Stato.
Sergio Mattarella
Politica

Un lungo applauso e una platea in piedi, sia all’entrata che all’uscita. La breve visita di oggi del Presidente della Repubblica si sentiva che era attesa. Dai partecipanti alla decima edizione della Scuola per la democrazia innanzitutto, ma anche dalle autorità regionali e dagli amministratori locali valdostani che hanno visto nel Capo dello Stato una figura solida, di garanzia e di stabilità, un’ancora a cui aggrapparsi, a cui esprimere auspici e chiedere sostegno in un momento di indubbia difficoltà della politica regionale.

Il primo a prendere la parola dinanzi a Sergio Mattarella seduto in prima fila è stato il sindaco di Aosta Fulvio Centoz che ha dato voce alle difficoltà di chi, oggi, si trova ad amministrare un comune in Italia. “Per gli amministratori locali, quale io sono, che quotidianamente misurano la frustrazione e la rabbia dei cittadini per le difficoltà che la classe politica incontra nel fornire risposta alle loro legittime domande, saper di poter contare sulla sua elevata figura, riconosciuta e rispettata in Italia come a livello internazionale, e sulla saggezza e lungimiranza delle sue riflessioni ci fa sentire un po’ meno soli”.

Dopo di lui il Presidente del Consiglio Antonio Fosson che ha lanciato un appello affinché l’Italia ritrovi un percorso di crescita nel rispetto dei diversi livelli istituzionali. Il richiamo esplicito è al ruolo della Valle d’Aosta. “Abbiamo fatto molto per l’Italia – ha detto Fosson – per l’unità del paese. Crediamo nella forza della democrazia e vogliamo che la nostra autonomia e le nostre specificità siano riconosciute e sostenute. E sappiamo che lei difende e difenderà queste nostre peculiarità”.

Dell’Ue e del rischio di centralizzazione in Europa ha parlato invece la Presidente della Regione Nicoletta Spelgatti. “Il problema che affrontiamo è prima di tutto il rischio che un percorso inverso, che parta dalla centralizzazione e dall’eccesso di tecnocrazia, anziché dalla composizione delle differenze dei territori in una logica partecipativa e solidaristica, possa arrestarne lo sviluppo o addirittura provocarne la crisi” ha detto Spelgatti “Un rischio che spero sapremo evitare” ha concluso.

Un plauso ai giovani amministratori locali e più in generale all’esperienza della Scuola della Democrazia – in 10 anni 800 partecipanti – lo ha rivolto Luciano Violante, Presidente di ItaliaDecide. “Di nessuno abbiamo chiesto l’appartenenza politica e loro stessi hanno scoperto, parlando con i propri colleghi, che i problemi sono per tutti uguali”. “Questi giovani amministratori sotto i 35 anni – ha continuato Violante – possono costituire un esempio della dignità politica, sono parte della classe dirigente del paese e sanno che si tratta di una responsabilità, non di un privilegio”.

Dopo le relazioni dei giovani amministratori, ha preso la parola l’atteso Presidente della Repubblica. Nonostante la fatica di una giornata lunga, cominciata con la commemorazione a Biella del cinquantesimo dall’alluvione della Valle Mosso, Sergio Mattarella non si è risparmiato e ha parlato a braccio spaziando dal ruolo delicato dei media alla crisi di partecipazione dei cittadini. Mattarella strappa un applauso quando, ça va san dire, sottolinea l’importanza dell’autonomia: “La Repubblica si basa sulle autonomie, e la difesa dell’autonomia di tutte le regioni, della Vallée e delle altre, va sempre sottolineata e attentamente difesa”. “Non è immaginabile e sarebbe contro il disegno della Costituzione– ha proseguito Mattarella – “alcun intervento che pretenda di imporre uniformità a quello che la Costituzione e la realtà desidera espressione autonoma del territorio”.

Rivolgendosi ai giovani amministratori Mattarella li ha definiti “portatori di passioni” e “interpreti di competenza” e li ha invitati a generare fiducia nella comunità “Occorre riuscire a trasmettere ai cittadini la sensibilità che voi acquisite dalla realtà e dal vostro amministrare ovvero che gli elementi che uniscono e raccolgono sono di molto superiori a quelli che separano e dividono”.

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