Non è il pubblico delle grandi occasioni. Sicuramente non è quello che lo accolse il 17 maggio 2018, a pochi giorni dal voto per le elezioni regionali. Ma è un venerdì mattina, di metà dicembre, fuori piove, e il ritorno alle urne è soltanto una delle ipotesi in campo in piazza Deffeyes.
Certo, non per il “Capitano”, che arriva all’Hostellerie du Cheval Blanc di Aosta, accolto da circa 300 sostenitori del Carroccio, scandendo più volte la parola “elezioni”.
“Sotto l’Albero de la Vallée quest’anno, chiediamo solo un regalo a Gesù Bambino: libere elezioni il prima possibile”. Le notizie sull’inchiesta Egomnia e le accuse di voto di scambio politico mafioso sono ancora fresche di stampa. “La Valle d’Aosta non si merita di finire sui giornali e telegiornali di tutta Italia” dice Matteo Salvini, promettendo che il 2020 sarà “l’anno della liberazione della Valle d’Aosta con la Lega, finalmente, al governo di questa terra.”
Sul palco, accanto al segretario federale della Lega, c’è Nicoletta Spelgatti. A lei, Salvini, torna ad affidare il compito di guidare la Regione. “In Valle d’Aosta si può vincere con un presidente che si chiama Nicoletta”. E parlando della recente vittoria in Umbria e delle candidate in Calabria e in Emilia: “Non abbiamo scelto candidate donne in quanto donne, abbiamo scelto candidate in gamba perché io non credo alle quote rosa”.
A Spelgatti e a tutto il gruppo consiliare del Carroccio, Salvini plaude per “i tanti no” alle offerte di poltrone ricevute. “A volte dire di no è difficile, ma nella vita a volte è meglio e più sano dire no, adesso, ad un regalo comodo domani mattina, per avere la coscienza pulita, per non perdere la dignità e la lealtà”.
Prima di passare alle vicende nazionali, Salvini mette in guardia su chi “approfittato di questo periodo evidentemente triste e squallido” per mettere in discussione il concetto di autonomia. “L’autonomia non si tocca!”. E poi: “Se c’è qualcuno che per prendere due voti in più ha messo autonomista alla fine del nome del proprio partito, e poi faceva accordi con la ‘Ndrangheta, l’unica autonomia che può avere questo signore è l’ora d’aria in carcere”.
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Parterre de rois: qualche ottuagenario e un paio di disadattati. Praticamente lo aspettava un bagno di folli (sic).