Mario Monti, ed il suo Governo, hanno detto “no”.
“No” ad assumere una garanzia dello Stato italiano per eventuali deficit per l’organizzazione delle Olimpiadi a Roma nel 2020.
Non sono un tifoso acritico del Governo tecnico, ma questa decisione è apprezzabile nel merito e segnala una coerenza di comportamenti rara in chi governa.
Sarebbe stato irresponsabile e demagogico dire di “si”, come qualsiasi altro Governo avrebbe fatto e come chiedevano gli stessi partiti della maggioranza . Ed invece il “no” è stato limpido e ben motivato.
Mi ricordo come fosse ieri quel 21 marzo 1990 quando Augusto Rollandin fece personalmente il giro di tutti i banchi del Consiglio regionale per raccogliere le adesioni ad una Risoluzione urgente, da votare immediatamente, sul sostegno della candidatura di Aosta per le olimpiadi invernali. Informazioni zero, dati zero, eppure in un amen raccolse 34 firme su 35 consiglieri. E l’ingloriosa baraonda ebbe inizio.
Ad Aosta siamo sempre a quei metodi. Ma a Roma c’è una novità.
Elio Riccarand