I soldi destinati alla cultura sono da considerare una spesa o un investimento? La questione è sempre di attualità. Opinione pubblica e amministratori pubblici vi si interrogano quotidianamente e due sono i fronti che si contrappongono costantemente. Un fronte è quello per cui la cultura è un “consumo” e dunque calcola ricadute di tipo economico. Il fronte opposto innalza il concetto di cultura allo status di investimento per lo sviluppo delle capacità umane, cibo dell’anima, e dunque non fa valutazioni in termini prettamente economici.
L’eterno dilemma è tornato d’attualità in Consiglio regionale. Al centro dell’attenzione ci sono state in particolare le mostre organizzate dall’Assessorato regionale alla Cultura il cui costo complessivo, un milione e 300 mila, è stato considerato eccessivo rispetto ai ritorni dal consigliere Alberto Bertin de l’Alpe, firmatario di un’interrogazione. L’investimento si è tradotto in “dieci piccoli flop” ha detto Bertin denunciando poi il fatto che le risorse in Valle si disperdono “su tanti, troppi eventi”. Le due mostre “Rinascimento privato” e “Entre glace et neige” sono state prese ad esempio: hanno registrato rispettivamente 3.495 e 2.490 presenze. “Per raffronto – ha evidenziato Bertin – una mostra costata molto di meno organizzata dal piccolo Comune di Étroubles, “Da Degas a Picasso”, ha portato nel borgo della Coumba Freida oltre quattromila visitatori, tutti paganti. La mostra “Alphonse Mucha: modernista e visionario”, al Forte di Bard, 24.000 presenze. A Martigny, realtà molto simile alla nostra, la Fondazione Gianadda sfiora i 300.000 visitatori annui”.
Numeri a parte è stata la politica culturale dell’Assessorato ad essere stata presa di mira. Pronta la risposta dell’Assessore competente Laurent Viérin che ha definito “ottuso” il ragionamento e il tipo di valutazione fatta da consigliere di opposizione. “La filosofia di pensiero e la linea d’azione, che noi riassumiamo nella “Restitution” – ha detto Viérin – è contrapposta ad una visione che noi riteniamo ottusa e non in grado di percepire l’indotto che il sistema beni culturali sta generando sia in termini di risultati che di ricadute – non solo, ma anche economiche – sul territorio, e come il settore sia strategico per la nostra Valle e in espansione proprio grazie agli investimenti dell’Amministrazione”.
Sulle cifre Viérin ha aggiunto “Esiste la registrazione puntuale dei visitatori di tutte le mostre a pagamento e anche per le mostre ad ingresso gratuito, quindi di tutte le mostre che per la stagione estiva hanno fatto registrare, nel complesso 13.773 per le mostre a pagamento e 12.171 per quelle non a pagamento, per un totale di 26 000 presenze circa a nostro avviso soddisfacenti e questi dati uniti alle 447000 presenze negli eventi culturali estivi valgono per noi molto e ci incoraggiano a proseguire nel nostro lavoro di promozione culturale e di restitution che in questi ultimi anni stiamo portando avanti”.