Si è ufficialmente costituito il Gruppo Valle d’Aosta in Azione, riferimento regionale del movimento Azione fondato da Carlo Calenda, ispirato – si legge in una nota – “da una visione politica che valorizza e sostiene ‘l’Italia che lavora, produce, studia e fatica’ e che ha nel pensiero politico liberal-progressista e nel popolarismo di Sturzo la propria matrice culturale.
In attesa del primo Congresso nazionale del partito, il Gruppo valdostano si affianca ai circa 250 raggruppamenti territoriali presenti in tutta Italia.
Coordinatore regionale è stato nominato l’architetto Marco Curighetti – già coordinatore Epav – che sarà affiancato dall’universitario Giuseppe Grassi, referente locale di Azione Under 30, e da Gabriella Poliani, pedagogista esperta in Politiche attive del lavoro e della formazione.
“Valle d’Aosta in Azione – scrivono – sarà un luogo di confronto e di costruzione di futuro, di elaborazione di progetti e proposte aperto a tutti coloro che sentono il bisogno di ridare senso, dignità e valore alla politica e all’etica sociale, per dare vita ad una nuova stagione capace di integrare tradizione e modernità, attorno ai più alti valori propri del nostro essere popolo di montagna e di confine. Valle d’Aosta in Azione ricercherà sempre soluzioni concrete che (ri)animino e alimentino un produttivo dibattito politico a tutti i livelli, per dare voce e soprattutto risposte, ai cittadini che chiedono un’azione amministrativa capace di prendersi in carico e soddisfare i bisogni e le esigenze reali della popolazione, potendo contare sul valore aggiunto della ‘rete politica’ costruita intorno a Carlo Calenda per amplificare al massimo le istanze espresse dalla nostra comunità nelle sedi opportune”.
“Scuola, Sanità, Lavoro, Sicurezza e Ambiente sono i pilastri portanti del Manifesto di mobilitazione nazionale della proposta programmatica di Azione – si legge ancora nel comunicato -, temi sui quali siamo pronti a dialogare con le altre forze progressiste presenti nel panorama regionale per la definizione di modelli di sviluppo innovativi, sostenibili e responsabili e per riportare sovranisti e populisti, e le loro visioni, ai margini del sistema politico. Perché la Valle d’Aosta è più forte di chi la vuole debole”.