Nicco si astiene sulla votazione del disegno di legge sul federalismo fiscale

Secondo il deputato valdostano, prima di affrontare la parte fiscale, sarebbe stato necessario procedere ad una organica riforma federale dello Stato con una migliore definizione delle competenze. Prenderà ora il via la fase attuativa.
Roberto Nicco
Politica
Il disegno di legge recante Delega al Governo in materia di federalismo fiscale in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione è stato approvato ieri, 24 marzo, alla Camera dei deputati con 319 voti favorevoli, 195 astenuti e 35 contrari.
Brugger, Zeller e Nicco, componenti delle minoranze linguistiche, si sono astenuti.
 
“Siamo certamente favorevoli – ha dichiarato il deputato Nicco – alla piena responsabilizzazione nell'uso delle risorse finanziarie e alla massima trasparenza da parte di tutti i livelli di governo: stato, regioni, enti locali. Ma ribadiamo che prima di affrontare la parte fiscale sarebbe stato necessario procedere ad una organica riforma federale dello Stato con una migliore definizione delle competenze.
Il testo sottoposto all'approvazione della Camera è inoltre alquanto “complesso”, per usare un eufemismo, e sarà certamente assai arduo passare dalle affermazioni di principio, dalle parole, troppe, a quelle cifre che dovrebbero sancire la nuova effettiva ripartizione finanziaria”.

L’azione del deputato valdostano è stata volta a mantenere la delimitazione dell'ambito di applicazione per le regioni a statuto speciale e le province autonome ai soli articoli 14, 21 e 25 e all’esclusione delle stesse dal patto di convergenza.

Inizierà ora la fase attuativa, in applicazione dell'articolo 25 e secondo l'accordo siglato tra i presidenti delle regioni a statuto speciale, le province autonome ed il ministro Calderoli.
“Una fase assai delicata e decisiva, non priva di incognite – continua Nicco – che si situa in un contesto in cui la volontà di colpire le Regioni a Statuto speciale è stata apertamente manifestata sia in Parlamento, sia da parte di autorevoli esponenti del Governo. Uno specifico “tavolo di confronto”, a cui siederanno, da un lato, i ministri Fitto, Bossi, Calderoli, Tremonti e Ronchi e, dall'altro, il Presidente della Regione, procederà alla valutazione della “congruità” del nostro ordinamento”.

Fondamentale sarà, sempre secondo Nicco, il raccordo tra questo tavolo e la Commissione paritetica, che dovrebbe rimanere l'organo deputato a predisporre le norme di attuazione che costituiscono lo strumento attraverso cui le regioni a statuto speciale e le province autonome concorreranno al conseguimento degli obiettivi di perequazione e di solidarietà che stanno a fondamento del disegno di legge.

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