Nomina a vicepresidente, Cognetta risponde alle polemiche: “Non mi sono venduto”

"E' nostro dovere entrare in tutte le istituzioni per conoscerle, valutarle e migliorarle, perché senza conoscenza non si può né criticare né proporre" dice Cognetta.
Roberto Cognetta
Politica

"Non mi sono venduto, non ho fatto inciuci né altri tipi di scambi. Il tempo, come al solito, sarà il miglior giudice e i cittadini che seguiranno il mio lavoro vedranno se quanto affermo oggi sarà vero. Il resto sono chiacchiere da bar." Roberto Cognetta, al centro delle polemiche da ieri sera, dopo la sua elezione, a sorpresa, con i voti della maggioranza, a vicepresidente della Consiglio regionale, risponde agli attacchi piovutigli addosso.

"Il nostro Movimento, nel prossimo futuro, si candida a governare l’Italia e la Valle d’Aosta: è quindi nostro dovere entrare in tutte le istituzioni per conoscerle, valutarle e migliorarle, perché senza conoscenza non si può né criticare né proporre" spiega Cognetta ricordando come sia stato eletto come "rappresentante dell’opposizione nell’Ufficio di Presidenza".

Infine sull’indennità economica da vicepresidente  – 1.719 euro lordi mensili – Cognetta ricorda che "dal 1° gennaio 2016 ho bloccato il mio stipendio a 2500 euro più i contributi di 500 euro. Tutta la parte eccedente rimane nelle casse del Consiglio regionale nel fondo creato nella finanziaria del dicembre 2015 che mette a disposizione dei cittadini, che possono accedere alla legge per il reddito minimo, gli avanzi degli stipendi dei Consiglieri".

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