Nuovo disegno di legge sulla casa: mutuo regionale solo per abitazioni “normali”

Il provvedimento, ora al vaglio delle commissioni approderà a gennaio in Consiglio. Racchiude al suo interno sette leggi regionali e riordina l’intero settore delle politiche abitative: accesso alle case popolari, contributi affitto e mutui prima casa.
Marco Viéri
Politica

Un bagno nella normalità. E’ quello che dovranno fare le famiglie valdostane all’indomani dell’approvazione in aula del testo unico in materia di politiche abitative licenziato oggi dalla giunta regionale.

Il provvedimento, che passerà ora al vaglio delle commissioni per approdare a gennaio in Consiglio regionale, racchiude al suo interno sette leggi regionali e riordina l’intero settore delle politiche abitative: dall’accesso alle case popolari ai contributi per l’affitto e alla concessione dei mutui prima casa.

“La casa è stata al centro di diverse novità in questi anni, ora vogliamo riordinare il settore guardando ad una maggiore equità e trasparenza e rispondendo ai bisogni dei cittadini emersi in questi ultimi due anni e mezzo.” ha sottolineato l’Assessore regionale Marco Viérin.

Ma cosa cambierà rispetto al passato? La grossa novità riguarda i mutui prima casa e per la ristrutturazioni di immobili in centri storici. Rimangono invariati gli importi (70mila per l’acquisto di una casa nuova, che diventano 90 mila per il recupero di abitazioni, da parte di un single e 100 mila per la famiglia con due o più persone, che salgono a 120mila per il recupero) ma vengono introdotti dei massimali sul costo pari a 2 volte e mezzo l’importo del mutuo a cui si ha diritto.

Facendo un po’ di conti un single potrà accedere al mutuo Finaosta se compra una casa di massimo 175mila euro, la famiglia potrà spendere fino a 250 mila. “In questo modo evitiamo che le famiglie si indebitino troppo per la casa rischiando poi di non farcela – spiega ancora l’Assessore, dall’altra è indubbio che una casa più piccola è meno dispendiosa da mantenere perché sono meno onerose le tasse come l’Imu, la tassa rifiuti e le spese di riscaldamento”.

Alla base del disegno di legge vi è un principio di equità: il pubblico, soprattutto in tempi di crisi, deve intervenire nei confronti di chi ha più bisogno e non di chi è in grado di comprarsi una casa con risorse proprie. “Non è logico che la Regione finanzi, come accade ora, acquisti di casa da 800 900mila euro, chi vuole accedere al mutuo regionale dovrà puntare su abitazioni normali” sottolinea ancora Viérin.

Il disegno di legge prevede poi l’introduzione di parametri oggettivi e uguali per tutti gli interventi come l’indicatore di reddito regionale IRSE e i valori dell’Osservatorio mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate per calcolare redditto, canoni di affitto e prezzo di vendita.

Previste anche semplificazione per i titolari di case popolari che riguardano modalità agili per i cambi di alloggi e nel ricongiungimento familiare per i parenti di primo grado. Se il nucleo familiare, dopo l’assegnazione della casa, perdesse i requisiti di reddito, dovrà pagare un canone di mercato. Altra novità riguarda la risoluzione dei contratti che potrà avvenire anche nel caso in cui vi siano delle segnalazioni di “non rispetto dei regolamenti condominiali o degli impegni contrattuali da parte dei nuclei assegnatari”.

Verranno poi riaperti i piani di vendita delle case popolari e sul diritto di prelazione, vi sarà la possibilità di estinguerlo prima dei 10 anni, anche per le case acquistate dopo il 1995, con il versamento di una somma per ogni anno mancante alla scadenza del diritto di prelazione.
 

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